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Casette e palafitte di due piani nella baraccopoli sul Sangone

baraccopoli sangone

Orti irregolari, casette spuntate dal terreno al posto di patate e pomodori e persino una palafitta di due piani. C’è un mondo sconosciuto ai più alle spalle del Sangone. Anni di abbandono e lassismo hanno trasformato l’intera area a due passi dalle sponde, dietro al mausoleo della Bela Rosin, in un inizio di baraccopoli abusiva al servizio di tutte quelle persone che non hanno più un tetto sopra la testa. Accanto ai tradizionali orti, oggi, si possono trovare divani, tavoli e persino una veranda.

Per vedere con i propri occhi cosa nascondono quei recinti alti poco meno di due metri bisogna recarsi a Mirafiori Sud e buttare un occhio oltre il ponte. Solo i residenti conoscono questa storia che recentemente il consigliere comunale M5s, Andrea Russi, ha portato in Sala Rossa. «Quella costruzione a due piani con un terrazzino - denuncia il consigliere comunale del M5s, Andrea Russi -, è allucinante e mi risulta ci vivano sei persone. C’è un progetto di recupero dell’area ma stiamo andando avanti per le lunghe, non possiamo attendere mesi. Se non la buttiamo giù subìto tra un po’ di tempo nascerà un accampamento abusivo». Di tanto in tanto non mancano i solito roghi, i rifiuti abbandonati (qualcosa è già stato rimosso dopo opportune segnalazioni) e un via vai di auto, anche di grossa cilindrata. «Questa situazione va avanti da un anno e mezzo, di questo passo rischiamo un lungo Stura bis».

Per l’assessore al Verde della Città, Francesco Tresso, «il progetto è approvato ma vanno aggiornati i prezzi. A differenza del Pnrr, siamo in una situazione dove dovremmo portare a casa (e affidare) la gara entro fine anno». La polizia municipale, negli ultimi anni, ha effettuato svariati interventi contro l’abbandono dei rifiuti e la presenza di orti abusivi. Denunciando svariati soggetti per “invasione di terreni ed edifici”. «Sulle baracche abusive e il loro smantellamento - ha proseguito Tresso -, sarà importante procedere con un intervento che preveda, in seconda battuta, un’immediata riqualificazione delle aree».

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