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Un centro per cinofili in ovovia: la stazione rinasce dal degrado

ovovia valentino

Era il rifugio dei disperati, adesso rinasce con i nostri amici a quattro zampe. L’ex ovovia del parco Valentino, costruita per Italia ‘61 e che conduceva i turisti fino a Cavoretto, per decenni è stata simbolo dell’abbandono come tanti altri edifici post centenario dell’unità nazionale. Entro l’autunno, diventerà sede di Green City 2020, progetto curato dalla onlus Homeless not Dogless. Qui, infatti, vedrà la luce il primo centro socio-educativo a Torino finalizzato ad aiutare la relazione tra i cani e i loro padroniLa onlus è già all’opera e ha già svolto i primi lavori di manutenzione ordinaria fuori e dentro, come il disboscamento della foresta che si era creata all’esterno e la raccolta di masserizie. Che erano parecchie, basti pensare ai 600 chili portati via il primo giorno. Si perché la stazione era chiusa da decenni e l’ultima esperienza era stata quella di un bar-pizzeria.

Dopo l’abbandono, il fabbricato del Valentino era diventato meta di tossici e barboni che vi dimoravano. Nel 2016, la circoscrizione Otto aveva inserito il ripristino dell’ovovia per il collegamento tra il Valentino e Cavoretto. Piano non andato a buon fine anche perché le norme odierne non consentono il sorvolo di abitazioni private a basse altezze. Tra qualche mese, i vecchi e malandati locali ospiteranno invece un’area accoglienza, un’area ludica e dog parking e una zona education. Homeless not Dogless, l’anno scorso ha vinto il bando comunale per la riqualificazione dell’edificio, dove grazie al lavoro di educatori esperti si sperimenterà una nuova relazione tra animali e proprietari. Sarà una sede “a misura di cane”. «Le persone potranno migliorare il proprio rapporto con gli animali - spiega Luce Boles Carenini, presidente della onlus -, ma organizzeremo anche workshop, raduni benefici, mostre fotografiche e inviteremo esperti come docenti, nutrizionisti e comportamentalisti».

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