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Il caso
30 Ottobre 2024 - 06:30
Foto di repertorio
Qualcuno ha usato pugni e bottigliate, un altro ha tirato fuori il coltello. Mentre a due giovanissimi rapinatori, di soli 14 anni, sono bastate le minacce. Tutto per portare via i cellulari alle loro vittime: a Torino tornano a colpire le baby gang. Ma stavolta sono finite nei guai perché i carabinieri sono riusciti a rintracciarne i membri.
Il caso più preoccupante è quello di una coppia di 14enni di origine straniera ma entrambi nati a Torino: se la sono presa con un passante che aveva “osato” filmarli mentre si aggiravano fra le auto parcheggiate in via Rosta, all’altezza del civico 25. Loro se ne sono accorti e hanno reagito minacciandolo e costringendolo a consegnare loro il cellulare. L’uomo, 57 anni, ha chiesto aiuto ed è riuscito a chiamare il 112: i carabinieri della stazione di Borgo Campidoglio sono arrivati e hanno denunciato i due ragazzini per il reato di rapina.
È finito in carcere, invece, un 34enne marocchino su cui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa la scorsa settimana per una rapina commessa il 5 agosto in corso Massimo D’Azeglio: l’uomo, irregolare, senza fissa dimora e con precedenti di polizia, aveva minacciato una ragazza di 28 anni con un coltello. Così era riuscito a farsi consegnare il telefonino e 30 euro in contanti, senza preoccuparsi del fatto che la vittima lo avesse visto bene in viso. Il problema, per lui, è che alla donna è bastato vedere la sua vecchia foto segnaletica per riconoscerlo. Così, al termine dell’indagine, il rapinatore è stato rintracciato dai carabinieri di San Salvario: era all’angolo fra via Belfiore e via Berthollet quando è stato bloccato e portato in carcere.
In cella, con un fermo di indiziato di delitto, sono finiti anche due giovani egiziani: sono accusati di aver aggredito un 34enne emiliano di origine marocchina, arrivato a Torino per cercare lavoro. La sera di venerdì era in via Nizza, diretto alla stazione di Porta Nuova, quando è stato fermato da un 19enne e da un 27enne, entrambi nullafacenti egiziani. Uno lo ha preso a pugni, l’altro gli ha addirittura spaccato una bottiglia di birra in testa mentre un terzo complice è intervenuto per bloccargli un braccio. Poi gli hanno sfilato il cellulare dalla tasca e sono scappati. La vittima è poi trasportata all’ospedale Mauriziano, dov’è stato curato e dimesso con una prognosi di 10 giorni. Era domenica sera e al ferito è bastato tornare in stazione per incontrare due dei suoi aggressori, segnalarli ai carabinieri e farli finire in manette.
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