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Cronaca internazionale

"Guerra del miele": allarme di miele in cooperativa per l'aumento delle importazioni dall'Ucraina

L'associazione italiana denuncia l'impennata delle quantità di miele ucraino importato in Europa

"Guerra del miele": allarme di miele in cooperativa per l'aumento delle importazioni dall'Ucraina

Il futuro di moltissime aziende apistiche italiane è a rischio. L'allarme è stato lanciato con preoccupazione da Miele in Cooperativa, l'Associazione nazionale di rappresentanza con oltre 450 mila alveari in tutta Italia. I riflettori sono accesi sulla cosiddetta "guerra del miele", in particolare sul vertiginoso aumento delle importazioni in Europa dall'Ucraina. I numeri sono eloquenti e preoccupanti: le importazioni sono passate da 6 mila tonnellate a ben 35 mila tonnellate l'anno.

Come evidenziato dall'associazione, i lunghi negoziati tra l'Unione Europea e l'Ucraina hanno portato alla firma di una revisione dell'intesa di libero scambio che da luglio regolerà ulteriormente la parte commerciale (Dcfta - Deep and comprehensive free trade agreement). Questa situazione comporta un "rischio molto alto per l'apicoltura italiana", secondo Miele in Cooperativa.

"L'incremento da 6 mila a 35 mila tonnellate di esportazioni ci lascia molto perplessi viste le pregresse capacità produttive dell'Ucraina", dichiara l'associazione. "Parliamo di quantità enormi e preoccupanti sia da un punto di vista qualitativo che di origine. Numeri che giustificano sospetti di triangolazioni che andrebbero a vantaggio di speculatori e non certamente dei colleghi apicoltori ucraini".

Le ripercussioni potrebbero essere esiziali per molte aziende del settore: "Inoltre, la decisione di ampliare le dimensioni dell'accordo potrebbe ulteriormente aggravare la crisi di mercato del miele comunitario che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di tantissime aziende apistiche".

L'associazione sottolinea che si è giunti a questo punto nonostante i nuovi accordi tengano conto della sensibilità dei mercati e delle fragilità di alcuni comparti. Per questi settori, infatti, erano stati previsti aumenti contenuti nelle quote di importazione con la possibilità di attivare un meccanismo di salvaguardia. Tuttavia, l'impennata delle importazioni di miele suggerisce che tali meccanismi potrebbero non essere sufficienti a proteggere il mercato interno.

Lo scorso 4 luglio, alla scadenza dell'ultima proroga delle Misure Commerciali autonome tra Unione Europea e Ucraina, le trattative hanno portato alla firma della revisione del Dcfta. Ma ora, conclude Miele in Cooperativa, questa "guerra commerciale" potrebbe avere effetti devastanti sull'apicoltura italiana.

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