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Il caso

Il cane abbaiava. Lei l’ha lanciato giù dal balcone

Rientra ubriaca a casa, non trova le chiavi e sfonda la porta a spallate. Dentro l'appartamento c'era solo il suo cane, un meticcio di taglia piccola. E' morto sul colpo

Il cane abbaiava. Lei l’ha lanciato giù dal balcone

L’una di notte, le luci spente, le finestre chiuse. La città dorme. In un palazzo di via 1° Maggio a Cuneo, invece, si consuma una tragedia. Una donna rientra a casa, non trova le chiavi. E' arrabbiata e ubriaca. Invece di chiamare qualcuno, decide di chiamare sé stessa – o meglio, di affidarsi all’unica voce che, in quel momento, sente più forte: la rabbia. E la rabbia sfonda la porta a spallate. Dentro, c’è solo il cane. Un meticcio di piccola taglia, che fa quello che fanno i cani quando qualcosa non torna: abbaia. Ma a volte non basta essere piccoli per evitare la violenza degli umani, specie se l’umano è fuori controllo. Lei, quarantenne, alterata dall’alcol – così la troveranno gli agenti – lo afferra per il collo. E, in un gesto che sfugge a ogni logica, lo lancia dal secondo piano. Il cane muore sul colpo, sull’asfalto. A chiamare il 112 è un vicino: dice di aver visto una mano sporgersi dal balcone e lasciar cadere il cane nel vuoto. I poliziotti arrivano in pochi minuti. Trovano la porta sfondata, e all’interno una donna stesa sul pavimento, priva di sensi. Accanto a lei, un uomo cerca di rianimarla. È il vicino. Lei si riprende per un attimo, giusto il tempo di dire: «Non trovavo le chiavi, il cane abbaiava, l’ho lanciato giù». Poi sviene di nuovo.

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