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Il caso

Agguato in corso Trapani: la trappola social per rapinare un invalido

Tre di loro sono stati arrestati. Domiciliari. Il quarto, a ora, è indagato a piede libero

Agguato in corso Trapani: la trappola social per rapinare un invalido

Non si erano limitati a seguirlo. Lo aspettavano. Appostati vicino al portone di casa, in corso Trapani, la sera del 6 marzo. Erano in due, con il volto coperto. E quando il bersaglio è arrivato – un uomo di 46 anni, invalido – lo hanno aggredito, derubato, lasciato a terra con un buco da ottomila euro nelle tasche. Una rapina pianificata, non improvvisata. Con un mandante – ventitré anni – che aveva preparato tutto sui social, giocando la carta dell’amicizia e della fiducia: un invito in un bar, una scusa convincente, e quella raccomandazione mirata: “Porta con te il denaro”. Ci è cascato. E da lì è partito il resto: l’agguato, il colpo, la fuga. Ma anche le indagini dei carabinieri di Pozzo Strada, durate mesi, ricucendo frame dopo frame le immagini di videosorveglianza, fino a dare un volto alla banda. Quattro in tutto: il regista, un complice e i due che hanno materialmente agito. Tre di loro sono stati arrestati. Domiciliari, in attesa delle prossime mosse della Procura. Il quarto, a ora, è indagato a piede libero.

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