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Il caso

Dopo anni di processo, la moglie ritratta: nessuna violenza, assolto il marito

Racconti di calci, pugni e di una frase gridata mentre era incinta: «Abortisci». Ma pochi giorni dopo aveva ritirato la querela, decidendo di continuare a vivere sotto lo stesso tetto. Non solo: da allora era nata anche una seconda figlia

Dopo anni di processo, la moglie ritratta: nessuna violenza, assolto il marito

Prima le accuse, poi la denuncia ritirata. Infine, la marcia indietro definitiva: in aula, lei ha raccontato una storia diversa. Nessun gesto violento, solo litigi, gelosie, parole pesanti “tra marito e moglie”. Così, dopo anni di processo, l’uomo — accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale — è stato assolto dal Tribunale di Torino. Era stata la moglie a denunciarlo, parlando anche di calci, pugni e di una frase gridata mentre era incinta: «Abortisci». Ma pochi giorni dopo aveva ritirato la querela, decidendo di continuare a vivere sotto lo stesso tetto con il marito. Non solo: da allora era nata anche una seconda figlia. Il processo però era proseguito d’ufficio. In aula, la donna — mai costituitasi parte civile — ha ridimensionato ogni episodio: ha parlato di offese reciproche, di tensioni familiari, ma ha escluso qualsiasi violenza. Una versione che ha portato all’assoluzione dell’imputato, difeso dall’avvocata Natascia Taormina. «Ha raccontato i fatti per come sono andati — spiega la legale —. La verità è che avevano continuato a convivere, e oggi hanno una seconda bambina». La sentenza è arrivata dal collegio presieduto dalla giudice Federica Gallone. Le motivazioni saranno depositate nei prossimi giorni.

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