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Il processo

Nichelino, a processo per “mazzette” «erano soldi per una casa»

L’imputato è un ex funzionario comunale, Antonio Pastorelli

Nichelino, a processo per “mazzette” «erano soldi per una casa»

«Erano soldi per un prestito personale e non per comprarmi». Antonio Pastorelli, ex funzionario comunale di Nichelino, nel 2020 è finito al centro dello cronache accusato di aver agevolato una ditta nel panorama delle sanificazioni dei locali comunali. «Vivo in un incubo da 5 anni» dice in aula l’uomo. Era l’alba del periodo pandemico. Il 16 marzo la guardia di finanza gli mette le manette e lo porta al carcere di Torino dove l’uomo resta 20 giorni. Ottomila euro. Che l’uomo dice di aver chiesto a «un amico di vecchia data», che però fa a capo di una ditta che era in gara per un appalto: la commissione di gara era presieduta proprio da Pastorelli. Che afferma che i soldi erano per un atto notarile, un appartamento a Vinovo, soldi che doveva dare al notaio - presente in aula e ascoltato come test - e che non aveva. Ottomila euro che lui chiede in prestito il 13 marzo.
«La gara si era chiusa il 10 marzo. I soldi mi arrivano il 16 marzo. Era un favore personale». Pastorelli spiega anche che sarebbe andato in pensione da lì a un anno. Come a far capire «non ero qualcuno da comprare per assicurarsi gli appalti futuri». L’uomo è assistito dall’avvocato Flavia Pivano. Il 4 dicembre è attesa la sentenza.

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