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Omicidio Poggi
27 Novembre 2025 - 15:50
Nel nuovo incidente probatorio disposto dal Tribunale di Pavia, la perita Denise Albani ha individuato sotto le unghie di Chiara Poggi una traccia genetica compatibile con il Dna Y riconducibile alla linea maschile della famiglia Sempio.
Dalle anticipazioni sulla perizia emerge una coincidenza di 12 marcatori su 16, un dato che rimanda al profilo maschile paterno degli Sempio. Poiché si tratta di Dna Y, la corrispondenza non identifica un singolo uomo, ma una linea familiare maschile.
Il patrimonio genetico umano si trova in due aree diverse:
nel Dna nucleare, contenuto nel nucleo delle cellule;
nel Dna mitocondriale, presente nei mitocondri.
Il Dna nucleare è quello che determina l’identità genetica individuale, ed è ereditato in parte dalla madre e in parte dal padre.
Il Dna mitocondriale, invece, viene trasmesso solo dalla linea materna.
Il Dna Y, parte del Dna nucleare, si trova esclusivamente nel cromosoma Y:
è presente solo nei maschi,
si trasmette quasi invariato da padre a figlio,
non subisce ricombinazione significativa con il cromosoma X.
In ambito investigativo, il Dna nucleare autosomico consente di identificare un individuo in modo univoco.
Il Dna mitocondriale è utile quando i campioni sono deteriorati.
Il Dna Y, invece, permette di ricostruire la linea paterna, quindi:
può collegare una traccia a un gruppo familiare maschile,
ma non può indicare con precisione un singolo soggetto,
risulta utile in scene del crimine con campioni degradati o contributi genetici multipli.
Uomini legati dalla stessa linea paterna – padre, figli maschi, fratelli, zii paterni, cugini – condividono infatti lo stesso profilo Y.
Le anticipazioni dei quotidiani indicano che l’aplotipo Y isolato sotto le unghie di Chiara Poggi appartiene a un gruppo familiare ristretto, compatibile con la genealogia maschile dei Sempio.
Il consulente di Alberto Stasi, Ugo Ricci, ha confermato la “piena concordanza” tra la nuova perizia e gli studi da lui presentati nel 2023 insieme al collega Lutz Rower.
Questi risultati mettono in dubbio le conclusioni del genetista Francesco De Stefano, che anni fa aveva giudicato quella traccia “non consolidata”.
La sua valutazione contribuì alla condanna di Stasi e alla successiva archiviazione di Andrea Sempio.
Secondo Albani, le analisi precedenti sarebbero state eseguite su campioni non omogenei. Riesaminando il materiale, la genetista ha identificato un profilo Y parziale composto da dodici marcatori, ritenuti comunque sufficienti a stabilire una concordanza completa con la linea paterna dei Sempio.
La domanda ora è come quel Dna sia finito sotto le unghie di Chiara Poggi:
tramite un contatto diretto durante l’aggressione del 13 agosto 2007,
oppure attraverso un trasferimento indiretto, magari da un oggetto toccato da Andrea Sempio durante precedenti visite in casa Poggi.
Il tema sarà discusso dalle parti nell’udienza del 18 dicembre, che dovrà valutare il peso della nuova evidenza nel quadro generale delle indagini.
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