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04 Dicembre 2025 - 16:30
La nuova modalità di accesso a Medicina tramite il cosiddetto “semestre filtro” sembra partire con il piede sbagliato. Dai primi risultati resi noti dagli atenei italiani emerge un dato preoccupante: solo una minima parte degli studenti ha superato gli esami iniziali, mettendo a rischio la copertura dei posti disponibili.
Introdotto per superare il numero chiuso, il semestre filtro prevede un periodo iniziale aperto a tutti, seguito da tre esami obbligatori – Chimica, Biologia e Fisica – strutturati con prove nazionali identiche per tutti gli atenei. Ogni candidato può tentare ogni esame fino a tre volte. Chi ottiene un punteggio elevato nella graduatoria nazionale può continuare il percorso di studi in Medicina, mentre chi non riesce può essere indirizzato verso corsi affini.
Quest’anno, circa 50mila studenti hanno concorso per 24mila posti in 44 università italiane.
I primi dati indicano che tra il 10 e il 15% degli studenti ha superato ciascuno dei tre esami al primo appello, con pochissime differenze tra atenei o aree geografiche. Chimica e Biologia hanno visto un tasso di idoneità vicino al 20%, mentre Fisica si è rivelata la più difficile, con solo il 10% di promossi.
Il prossimo appello è fissato per il 10 dicembre, con iscrizioni aperte fino al 6 dicembre. I risultati saranno pubblicati entro il 23 dicembre sulla piattaforma Universitaly.
Ogni prova dura 45 minuti e consiste in 31 domande a scelta multipla o a completamento, con un punteggio minimo di 18 su 30 necessario per superarla. I risultati confluiscono poi nella graduatoria nazionale che stabilirà l’ammissione al secondo semestre di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.
Intanto si moltiplicano i ricorsi: circa 6mila studenti hanno chiesto l’annullamento della prova del 20 novembre, denunciando irregolarità come l’uso di smartphone in aula e la circolazione di immagini dei test sui social.
La ministra Bernini, pur confermando l’intenzione di sanzionare i responsabili, non prevede al momento l’annullamento totale della prova. “Abbiamo verbali ufficiali dalle 44 università: chi è stato colto in flagrante ha avuto il compito annullato immediatamente. Per gli altri, verificheremo eventuali autodenunce sui social confrontando codici e compiti,” ha dichiarato.
Il semestre filtro, pensato per rendere più meritocratico l’accesso a Medicina, rischia di diventare un problema: il numero di studenti ammessi potrebbe essere inferiore ai posti disponibili, un caso senza precedenti.
Nonostante le difficoltà, gli studenti hanno ancora la possibilità di riprovare e migliorare il proprio punteggio, mentre le università si preparano alla seconda prova.
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