l'editoriale
Cerca
Il caso
06 Dicembre 2025 - 08:30
La lince era lì, immobile, come se stesse ancora aspettando qualcuno. Una teca, un laboratorio di tassidermia a Riva presso Chieri, e un animale che non avrebbe mai dovuto uscire dalla foresta. Quando i carabinieri del Nucleo CITES di Torino sono entrati, l’hanno vista subito: un esemplare di lince europea, specie protetta tra le più rare del continente, l’élite della fauna da proteggere. Il problema è che quella lince non aveva un passato tracciabile. Nessun documento, nessuna certificazione. Solo un corpo imbalsamato che raccontava una storia che il proprietario non aveva messo per iscritto. Gli investigatori erano già in giro da giorni, impegnati in controlli tra Torino, Novara, Vercelli e Verbania. Una mappa di verifiche per stanare chi traffica, detiene o commercia animali che in natura dovrebbero essere lasciati in pace. Bracconieri, collezionisti, tassidermisti troppo disinvolti: una filiera sotterranea che prospera tra caveau privati, soffitte e laboratori di provincia. Nel caso della lince, le domande iniziano dal proprietario, subito denunciato. Ma la storia non si ferma a lui. Gli atti ora passano al vaglio dell’Autorità giudiziaria, e nelle carte entra anche il tassidermista. Perché l’animale, su quel banco di lavoro, c’era da due anni. Ufficialmente, il trattamento di imbalsamazione era già chiuso da tempo. Ma la lince era ancora lì. E questo, per gli investigatori, non torna. È un mondo particolare, quello della tassidermia: un confine sottile tra arte, ossessione e illegalità. Spesso a distinguere l’uno dall’altra è un foglio: la certificazione CITES che garantisce che l’animale non arriva dal bracconaggio. Senza quel documento, ogni piuma, zanna o pelle può trasformarsi in un reato.
I più letti
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@torinocronaca.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Massimo Massano
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..