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Il sogno del maestro Viglione: «L’ultima mostra con i miei quadri»

raul viglione

Ha ricevuto premi e riconoscimenti da vari enti ed associazioni, ed esposto ovunque la sua arte. Uno dei più significativi pittori romantici italiani, i cui quadri sono stati comprati persino da Silvio Berlusconi. Eppure, da un paio d’anni Raul Viglione non dipinge più. L’ultima mostra l’ha fatta nel 2019 alla Biblioteca nazionale di piazza Carlo Alberto. «E’ come andare in pensione dalla fabbrica, dopo non lavori più», spiega.

Tuttavia il maestro, 84 anni, ha ancora un sogno: organizzare un’ultima mostra, una sorta di commiato verso chi per decenni ha apprezzato il suo grande talento. Vorrebbe farla nel suo studio di via Servais, in zona Parella, dove ci sono cento e più opere.

«Sono ancora tutte qui, vorrei venderne qualcuna, di certo non me le porterò dietro quando non ci sarò più», dice con una punta d’ironia. Viglione da sempre respira arte, non solo pittorica, perché lo zio era direttore tecnico del Teatro Regio. E il giovane Raul è cresciuto apprezzando in particolare Puccini, e ascoltando Pavarotti. Col tempo, è poi divenuto uno dei massimi esponenti della pittura reale e paesaggistica, ispirandosi ai grandi esponenti olandesi e in particolare all’artista Jacob van Ruisdael, vissuto nel ‘600. Paesaggi, composizioni e il filone della “Torino romantica”. Perché il maestro ha grande passione per Torino e i suoi scorci. Apprezzato in Italia e all’estero, nel ‘94 una sua tela raffigurante il Naviglio è stata acquistata da Silvio Berlusconi, da poco diventato presidente del Consiglio.

«Chi compra i quadri oggi? La società - afferma Viglione -purtroppo è cambiata, certe bellezze non si apprezzano più. Ho avuto anche dei clienti giovani, sui trent’anni, ma sono eccezioni». Dopo la pensione, le richieste per insegnare ai neofiti che si avvicinavano alla pittura non sono mancate. «Ma non avevo la giusta dose di pazienza, per cui ho preferito declinare», ammette. Ora però, il sogno è appunto quello di riabbracciare i torinesi amanti dell’arte in un’ultima mostra. Un passo d’addio, ma anche il giusto tributo per una figura d’eccellenza della nostra città.

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