A chi fa gioco la confusione?

Trovo magnifico che migliaia di persone si riversino in piazza dopo un invito su Facebook: tutti a strillare contro dittature sanitarie, limitazioni alla libertà, dominio di Big Pharma, però obbedire a misteriosi profili, sedicenti gruppi, va bene? Io non sono contro le proteste, per carità: fossimo in una dittatura non sarebbe possibile scendere in piazza a manifestare (o forse è un machiavellico gioco dei potenti per farci credere di essere liberi?).

Anche ai tempi della scuola si protestava, eccome, e i cortei erano anche una benedizione in certi giorni: però, prima di prendere parte a uno o all’altro, si verificava chi lo avesse organizzato, se quelli di destra o quelli di sinistra, giusto per evitare di farsi etichettare malamente o, peggio, di prenderle di santa ragione. Ma era tutto più chiaro: c’erano i volantini e in fondo c’erano sigle e simboli. E si sapeva benissimo a chi faceva goco soffiare sul fuoco.

Adesso, su Facebook, che cosa c’è? Un tricolore? Uno sfondo verde? Un tavolino a tre gambe? E chi c’è dietro queste manifestazioni “spontanee”? Uno è di sicuro quel Liccione che, mesi fa, aveva già organizzato una protesta antilockdown ed è finita con guerriglia in centro, fumogeni, scontri con la polizia, devastazione e saccheggi. Lui sostiene di non essere vicino a forze politiche, nega continuità con Forza Nuova.

E d’altra parte, nel delirio bipartisan, spunta anche il candidato Mattei che tecnicamente avrebbe una storia di sinistra. Certa politica ha corteggiato fin troppo le frange No Vax o No Tutto, magari non per ideologia ma per convenienza (tra l’altro: avete perso Salvini, si è vaccinato a quanto pare). Ed è questa la domanda che mi pongo: a chi conviene agitare le piazze?

andrea.monticone@cronacaqui.it