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Covid, la variante Delta ora fa paura ai candidati: «Anticipiamo le elezioni»

elezioni scrutatori

La variante Delta fa paura e il rischio di vedere slittare le elezioni ancora una volta a causa dell’aumento dei contagi deve essere arginato. Il primo a voler giocare d’anticipo è l’onorevole Francesco Boccia (Pd). «È in corso un dibattito con i sindaci in merito all’utilizzo della finestra di settembre per le elezioni» spiega l’ex ministro e sentenzia: «Ipotizzare il voto il 10 ottobre è tardi». Da qui l’idea di anticipare, assottigliando i tempi della campagna elettorale. «Penso che abbia molto senso ragionare su un voto a settembre - prosegue Boccia, riferendosi alle amministrative -. Sul fronte contagi, non vorrei ritrovarmi come l’anno scorso. Rischieremmo di dover rinviare ancora le elezioni».

Mentre a Roma la discussione è ancora aperta, i sindaci iniziano a dire la loro. «Sarebbe stato meglio votare a giugno o luglio, lo dico da tempo - commenta il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala -. Rimane il fatto che c’è della preoccupazione, me l’ha manifesta anche l’altro giorno la Moratti rispetto ad una ripartenza dei contagi legati alla variante Delta». Anche a Torino, i due maggiori candidati in gara hanno già fatto sapere di essere pronti ad anticipare le urne. «Appoggio la proposta di Giuseppe Sala di anticipare il voto alla fine di settembre», questa la posizione del candidato del centrodestra Paolo Damilano. «Mi sono confrontato con il sindaco di Milano ed entrambi siamo convinti che la situazione epidemiologica suggerisca una revisione dei tempi - prosegue il patron del Barolo -. Queste elezioni avranno un grande valore soprattutto sul fronte della ripartenza. I nuovi sindaci dovranno avere il maggior tempo possibile per utilizzare al meglio il Pnrr. C’è da fare e bisogna cominciare il prima possibile». Non si tira indietro neppure il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo (Pd). «Il rischio sanitario derivato dalla pandemia è una priorità assoluta, quindi se è utile anticipare il voto amministrativo sostengo questa ipotesi» spiega il capogruppo dei dem in Sala Rossa. «La pandemia non è finita - aggiunge perentorio Lo Russo -. Abbiamo l’obbligo di essere prudenti e responsabili. Però abbiamo anche il dovere di accelerare e aumentare la popolazione vaccinata». Nel frattempo prosegue la campagna elettorale e, questa sera, Lo Russo prenderà parte a un dibattito dal titolo “Ricucire, rilanciare, ripartire: le sfide di Torino per il lavoro, la solidarietà e i diritti». Al tavolo assieme al candidato, il rettore del Politecnico Guido Saracco, Tiziana Ciampolini, direttrice di S-Nodi e il ministro al Lavoro Andrea Orlando.

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