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Il teschio ritrovato nel fosso: «Lasciato lì per poche ore»

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«Una situazione di questo genere non mi era mai capitata nella mia vita. È un vero e proprio mistero». Luca Casale, sindaco di Fiano, commenta così il ritrovamento, nei giorni scorsi, di un teschio umano in corso Agnelli, lungo il muro di cinta del parco La Mandria. A ritrovarlo era stato un passante che, alla vista, aveva subito deciso di chiamare i carabinieri. I militari di Fiano, coordinati dal maresciallo Mattia Angelini, stanno cercando dettagli che possano dare una svolta all’indagine. I successivi sopralluoghi non hanno portato alla scoperta di altri teschi. Del tutto scartata l’ipotesi che si tratti di un cadavere sotterrato durante il secondo conflitto mondiale, dove il parco La Mandria è stato teatro di conflitti e luogo di tragedie: è passato un lasso di tempo troppo elevato. Rimane in piedi l’ipotesi che qualcuno abbia portato quel teschio e quelle ossa. Magari trafugandolo da qualche cimitero, anche fuori dal perimetro metropolitano torinese. Forse cercando ori e preziosi, come accadde anni fa in provincia di Torino. «Anche perché quella è una zona di passaggio. Persone a piedi si vedono di frequente e il punto dove è stato trovato il teschio è facilmente visibile. Dal mio personale punto di vista, chi lo ha portato lo ha fatto nelle ore precedenti il ritrovamento. Al massimo possiamo parlare di due giorni e poco più», precisa ancora il sindaco. Nel frattempo si attendono gli esiti degli esami che la procura ha disposto dopo la relazione del medico legale dell’AslTo4: dopo una prima analisi, il medico aveva precisato come sul teschio non vi fossero segni di lesioni della scatola cranica. Le uniche due certezze, al momento, sono che si tratti di ossa molto vecchie e che non si riesce a stabilire se si tratti di un uomo o una donna. Solo nelle prossime settimane la situazione sarà più chiara. Ma al momento in paese non si parla d’altro.
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