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La strage dei vitellini e dei cani: «E’ una vendetta tra allevatori»

mattanza bovini caluso
La strage di vitellini potrebbe essere la vendetta per uno sgarbo tra allevatoriÈ una delle piste su cui stanno lavorando i carabinieri per identificare gli autori della mattanza di bovini (otto in una settimana ed almeno due all’inizio di marzo, più due cani, uno trovato ieri). Saranno comunque gli esiti dell’autopsia, effettuata all’Istituto zooprofilattico di Torino, a fare luce sulla loro morte: i vitellini sono stati trovati nelle acque del canale di Caluso, in frazione Sant’Antonio, nel territorio di Castellamonte e poi lungo il tratto che collega San Giorgio Canavese con Caluso. Dieci animali in tutto, ritrovati nell’ultima settimana. Ai due cani erano anche state legate le zampe. Mentre ai vitellini sono state mozzate le orecchie per non consentirne l’individuazione dei proprietari tramite il microchip. Tra i primi ad arrivare sul posto del macabro ritrovamento, era stato il vicesindaco di Castellamonte, Teodoro Medaglia, che ha promesso fin da subito «tolleranza zero» nei confronti degli autori di questa barbarie. «Attendiamo i risultati delle autopsie dall’Istituto zooprofilattico anche per capire se dietro alla mattanza dei vitellini non si nasconda qualche epidemia, malattia in atto», conferma Medaglia. In sintesi: sbarazzarsi degli animali infetti è un reato, ma ad un allevatore senza scrupoli porta un doppio vantaggio: risparmia sullo smaltimento e tiene lontano i veterinari dall’azienda in modo tale da nascondere loro eventuali epidemie. Intanto indignazione e rabbia ha suscitato anche sulla piazza virtuale dei social la notizia della strage di bovini nel canale di Caluso. C’è chi invoca «severi controlli a tappeto», chi si chiede il perché di «tutta questa cattiveria» e chi si domanda se «in questi casi non si nasconda l’ennesima truffa alle assicurazioni o mercato nero delle carni».
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