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Far West a San Salvario: botte, mazzate, pistole e selfie sopra le volanti

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Almeno sei colpi di pistola, esplosi intorno alle 21 di sabato e immortalati da un video trasmesso in diretta su internet. Così è tornata la paura a San Salvario, dove sono accorse le volanti e le pattuglie del commissariato Barriera Nizza. E, mentre gli agenti cercavano di rintracciare chi avesse esploso i colpi, qualcuno ne ha approfittato: una delle foto di questa pagina, scattata da un balcone, mostra persone che si scattano foto e selfie da sopra il cofano delle auto della polizia. Non solo: poche ore dopo questi episodi, a San Salvario c’è stata anche una violenta aggressione con due tunisini finiti in ospedale. Hanno costole rotte e polmoni danneggiati dopo essere stati presi a pugni, calci e colpi di mazza: «Avevamo solo detto a quei tre di abbassare la voce» hanno raccontato le due vittime.

Sono tutti fermo immagine di un’altra serata da Far West nel quartiere al centro della movida cittadina. E non solo, visto che abitanti e commercianti si lamentano da tempo per aggressioni e spaccio di droga.

GLI SPARI IN DIRETTA Sono le 21 di sabato sera quando parte la raffica di colpi di pistola, che hanno fatto il giro di internet grazie a una diretta su Twitch. Si tratta di un social network usato apposta per filmare e pubblicare video in tempo reale: è quello che stava facendo Daniele Colosimo, streamer torinese conosciuto come Dankol83. Il quale, come d’abitudine, trasmetteva dall’interno di un negozio in via Saluzzo. Nel video di sabato sera, si nota come la loro conversazione venga interrotta all’improvviso dalla raffica di sei spari. E, riflessa in una vetrina, s’intravede anche l’esplosione dei primi colpi di pistola. Poi qualcuno grida «vaff...» mentre Colosimo e gli altri presenti si affrettano a dire che si trattava di una scacciacani. Anche se poi qualcuno assicura di aver visto dei proiettili per terra. Poco dopo, una ragazza ha aggiunto che il responsabile era entrato dentro un portone di via Saluzzo 23/bis.

L'ARRIVO DELLA POLIZIA È subito partita la chiamata al 112 e, nel giro di pochi minuti, sono arrivate le volanti e le pattuglie del commissariato Barriera Nizza per cercare l’autore degli spari. A quanto pare si tratta di un giovane italiano di 27 anni, rintracciato grazie alle indicazioni degli addetti alla sicurezza dei locali vicini. Gli agenti sarebbero riusciti a trovarlo all’interno dell’appartamento e a recuperare la pistola insieme a dei bossoli. L’uomo non avrebbe spiegato perché ha sparato. Però è stato denunciato per il reato di esplosioni pericolose. E dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di droga ai fini di spaccio: aveva dell’hashish in casa. Intanto, mentre gli agenti lo rintracciavano, qualcuno ha approfittato delle volanti incustodite per salirci sopra e scattarsi foto e selfie.

QUARTIERE ASSEDIATO «Dovrei mettere dei vetri antiproiettile» dice nel video lo streamer, cui in passato hanno anche spaccato la vetrina con una testata (altro episodio immortalato in diretta). Poi aggiunge: «Siamo a Gta San Salvario». Il riferimento è a un noto videogioco con nome molto simile, Gta San Andreas, dove le sparatorie sono pressoché continue. Così come le aggressioni. E ci sono state anche quelle nella notte tra sabato e ieri. Le vittime sono due giovani tunisini finiti in ospedale con ferite gravi.

Erano quasi le 3 di domenica quando, stando ai loro racconti, sono usciti dal Crazy Love, locale di lap dance in via Galliari (a due isolati e un paio di centinaia di metri in linea d’aria da via Saluzzo). Avrebbero incrociato tre uomini dell’Est Europa, scesi da una Porsche a pochi passi da loro. Parlavano ad alta voce e i tunisini avrebbero chiesto loro di abbassare il tono. In cambio avrebbero subito pugni, calci e mazzate con qualcosa di simile a un bastone telescopico. Un’azione sullo stile del celebre film Arancia meccanica, che ha mandato le vittime all’ospedale Mauriziano. Massacrati di botte, con costole rotte e polmoni danneggiati.

Ora la polizia sta indagando anche su questo episodio: la speranza è che li aiutino di nuovo le immagini riprese dalle telecamere. Non di un computer o di un film stavolta, ma degli impianti di videosorveglianza dei locali che si affacciano su via Galliari.

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