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Ferrotel, appello per il rilancio: «Il borgo ha bisogno di servizi»

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La trasformazione di Scalo Vallino e il raddoppio del centro di biotecnologie dell’Università sull’asse di via Nizza e sull’omonima piazza un buco nero: il vecchio Ferrotel abbandonato. Un problema segnalato dal nostro giornale lo scorso novembre (con tanto di reportage al suo interno) e oggi oggetto di un appello da parte dei residenti e dei commercianti dei quartieri San Salvario e Nizza Millefonti, pronti anche a presentare un esposto di protesta contro quell’enorme palazzo di sei piani fuori terra di proprietà di Ferrovie dello Stato.

L'APPELLO Il fabbricato fantasma davanti alla palestra Orange cade a pezzi da anni. Del cantiere, di cui tanto si era parlato, non vi è traccia. Al contrario chi va ad allenarsi - in alcuni orari della giornata - incrocia tossici che hanno divelto le lamiere e che accedono all’edificio con una facilità non indifferente. Cartelli pochi, giusto uno che parla di una bonifica che doveva finire nel 2020. Da qui parte l’appello dei cittadini: «Servirebbero servizi per giovani o anziani». Duplice l’obiettivo: da una parte ottenere una riqualificazione, dall’altra guadagnare un rilancio. C’è chi vota l’abbattimento in favore di un centro anziani, chi di un polo sportivo. E chi si accontenterebbe di un palazzo adibito a unità abitative.

I PROBLEMI Tanti, però, sono i problemi. Tanto per cominciare l’amianto, poi occupazioni abusive e narcosale. Ci sono siringhe ovunque anche lungo la scala antincendio. La Circoscrizione 8, dal canto suo, si è mossa chiedendo alla Città un intervento di rigenerazione.

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