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Emergenza Sanità
01 Dicembre 2025 - 12:00
Foto di repertorio
Un infermiere in servizio presso il pronto soccorso dell'ospedale di Ciriè è stato aggredito da un paziente. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, ha lanciato una bottiglia piena di gel disinfettante, colpendo l'operatore e danneggiando gli occhiali. L'episodio, avvenuto tra urla e minacce e il tentativo di utilizzare un estintore, ha richiesto l'intervento immediato dei carabinieri per sedare il panico generato nella sala d'attesa.
Il sindacato degli infermieri Nursind ha immediatamente espresso la propria preoccupazione, denunciando l'ennesima aggressione in un contesto sanitario nel quadrante dell'ASL TO4. La critica principale è rivolta al mancato avvio delle misure di sicurezza promesse: la vigilanza armata, garantita "entro fine anno" , non risulta operativa al 1° dicembre. Il sindacato evidenzia come l'ASL TO4 sia ancora in attesa di completare la gara d'appalto per l'attivazione del servizio.
Il Nursind sottolinea che la violenza in Pronto Soccorso non è un caso isolato. L'episodio si è inserito in una serie di aggressioni che hanno colpito la struttura, citando i precedenti avvenuti a febbraio e marzo (coinvolgendo un 28enne in stato di ebbrezza e un detenuto) e l'episodio di novembre 2024, che già aveva portato l'ASL ad annunciare l'implementazione di telecamere e vigilanza privata.
Il sindacato ha sollecitato l'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, a intervenire per estendere immediatamente misure operative in altre aree, tra cui vigilanza armata , potenziamento della videosorveglianza e protocolli diretti con le forze dell'ordine . Parallelamente, il Nursind chiede l'immediata applicazione delle tutele contrattuali firmate a ottobre, che includono patrocinio legale, supporto psicologico e difesa garantita per il personale aggredito.
Gli operatori sottolineano che il Pronto Soccorso è un punto di confluenza per diverse forme di disagio (sociale, psichico, abuso di sostanze) e che il fenomeno delle aggressioni è strutturale. La richiesta finale è di garantire la sicurezza necessaria per tutelare sia il personale sanitario che l'utenza in generale.
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