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Sanzione
03 Dicembre 2025 - 13:40
Un errore di una sola lettera nella targa può costare caro. A Chieri, chi parcheggia sulle strisce blu e paga con l’app EasyPark deve digitare correttamente il numero di targa: se la sequenza non coincide, la sanzione arriva comunque. Lo racconta una cittadina che, pur avendo saldato la sosta, si è vista respingere l’istanza di autotutela: la società incaricata della riscossione, ICA, avrebbe confermato la multa nonostante la documentazione del pagamento e la “svista” ammessa.
Secondo la segnalazione, la conducente ha attivato la sosta via app inserendo però la targa del veicolo con una lettera sbagliata, un errore dovuto probabilmente alla fretta o alla distrazione del momento. Al controllo, gli ausiliari hanno riscontrato la mancata corrispondenza tra veicolo e pagamento e hanno elevato verbale. In seguito, la cittadina ha prodotto le prove dell’avvenuto pagamento, mostrando la corrispondenza tra luogo e orario, e ha chiesto l’annullamento in autotutela. La risposta ricevuta, riferisce, è stata negativa, con la motivazione che la targa errata impedisce di associare il titolo di sosta al veicolo.
Con i sistemi digitali e i parcometri “targa-based”, il titolo di sosta è legato alla targa del veicolo. Questo consente controlli rapidi e limita l’uso improprio dei tagliandi. L’altra faccia della medaglia è l’assenza di margini per l’errore materiale: se la targa non combacia, il sistema segnala “non pagato”, anche quando il pagamento c’è stato.
Il caso riapre una questione di buon senso amministrativo: quando l’utente dimostra di aver pagato, un errore di battitura dovrebbe essere sanabile?
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