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LA STORIA

Un biglietto alla fermata del bus «Ti aspetterò qui ogni domenica»

Si sono conosciuti alla festa patronale di Nichelino. Per caso. E ora il caso va aiutato

Un biglietto alla fermata del bus «Ti aspetterò qui ogni domenica»

In un tempo in cui le storie si consumano più in fretta di una storia di Instagram, c’è ancora chi sceglie la via più antica: quella dell’attesa. Alla fermata di un autobus, non in una chat. Un foglietto scritto a mano, appeso con cura. «Ciao Valentina, sono Franco», comincia così. Franco racconta di aver incontrato una donna - Valentina - alla festa patronale di San Matteo, lo scorso settembre. Una chiacchiera, un caffè, una di quelle conversazioni leggere che però lasciano una scia. «Non abbiamo pensato di scambiarci il numero», dice. Succede: ci si affida al caso, convinti che il caso sarà gentile. Ora, però, il caso va aiutato. E allora Franco scrive. Non lascia numeri, né profili social. Propone un luogo, un giorno, un’ora: «Tutti i fine settimana, la domenica, dalle 16 alle 18, al capolinea dell’autobus, dove si fermano il 13 e il 61». Più che un appuntamento, una dichiarazione. E una promessa: «Ti aspetterò qui fino a quando non ci incontriamo di nuovo». Storie così sembrano arrivate da un’altra epoca. Ma forse è proprio questo il punto: non tutto può essere accelerato. Qualcuno crede ancora nel tempo lento, nella fiducia appesa a un biglietto. Franco non cerca “una” donna. Cerca Valentina. Quella che ha riconosciuto in un caffè. E l’aspetterà. Alla fine, in un mondo di swipe e notifiche, a volte un semplice foglietto può valere più di mille account su Tinder.

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