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20 Giugno 2021 - 08:25
Gran finale questa sera al cinema Massimo per il Lovers Film Festival diretto da Vladimir Luxuria, che oltre ad annunciare vincitori e vincitrici dei premi ai migliori lavori si chiuderà anche con una performance di musica dal vivo, portata nella sala di via Verdi 18 da Malika Ayane, talento amatissimo dal pubblico torinese. L’ultimo lavoro di Ayane è l’album “malifesto”, composto da dieci canzoni che ha scritto e realizzato insieme, tra gli altri, a Pacifico, Antonino Di Martino e Colapesce. La cantante milanese, reduce da Sanremo e lontana dai palchi da mesi a causa del lockdown, ha accettato l’invito e sarà al Massimo insieme ai suoi musicisti storici, tra cui il pianista torinese Carlo Gaudiello.
Malika, come le è arrivato l’invito a esibirsi dal vivo nella cerimonia di chiusura del festival? «È stato davvero un momento molto carino: stavo mangiando la pasta all’amatriciana, appena prima di recarmi a una manifestazione a favore del decreto di legge Zan contro l’omolesbotransfobia. Con Vladimir avevo già lavorato anni fa e mi ero trovata benissimo, sono stata davvero felice della sua chiamata, non ci ho neanche pensato, ho subito detto sì. Ci siamo impegnati tutti per farcela, sarà un concerto breve ma “vero”».
Cosa ascolterà il pubblico presente al Massimo? «Sarà il mio primo concerto dopo tanto tempo, mi tremano le gambe solo a pensarci! Ci saranno i musicisti con cui suono da sempre, dal mio primo giorno in questo mondo: non abbiamo fatto una vera e propria scaletta, credo che i brani li sceglieremo un po’ a caso, ci faremo guidare dalle emozioni del momento. In teoria saranno tre pezzi, ma credo avremo voglia di farne di più...».
Qual è il suo rapporto con Torino? «È una città che mi regala sempre molto, anche se si parla sempre della sua leggendaria freddezza io la penso diversamente, ho sempre avuto grandi soddisfazioni quando ho suonato da voi, sono certa accadrà anche questa volta. E poi il nostro pianista è torinese, lo prendiamo sempre un po’ in giro perché torna sempre a casa sua ovunque noi siamo a suonare: questa volta non dovrà fare molta strada!».
A febbraio è stata sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo con il brano “Ti piaci così”, a marzo poi è uscito il suo sesto album, “malifesto”: è soddisfatta dell’accoglienza che ha avuto? «Sì, alla base di tutto c’è il modo in cui io vivo le emozioni. Sono convinta che esistano solo se le fai vedere, in questo disco c’è un inno alla riscoperta del loro valore e all’importanza di manifestarle, ma anche alla leggerezza, che è il migliore degli atteggiamenti per mettersi di fronte alle cose senza paura. È un album molto intenso, una fotografia di diversi stati d’animo».
Oggi pomeriggio al festival sarà ospite proprio il senatore Zan: cosa pensa della sua legge? «Viviamo in un paese in cui, in teoria, abbiamo tutti uguali diritti, ma siccome purtroppo ancora non è così nella vita di tutti i giorni, dove non arriva il buonsenso e l’educazione delle famiglie una legge credo serva. L’odio a volte è invisibile ma c’è ancora ed è importante fare tutto il possibile per contrastarlo».
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