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Tra Uefa e Superlega guerra in tribunale: «Noi fuori? Illegale»

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«Due anni di squalifica per chi è ancora legato al progetto Superlega». È quanto riporta Espn, con 5 club a rischio estromissioni dalle competizione gestite dalla Uefa per le prossime due stagioni. Secondo il media americano, negli ultimi 10 giorni la Uefa ha avuto contatti con i 12 club fondatori della fallita Superlega e ha trovato un accordo, per una penalità di minor entità e la volontà di non andare avanti con la creazione del campionato d’élite, con tutti i club inglesi e l’Atletico Madrid. Non con gli altri. Real Madrid, Barcellona, Juventus, Milan e Inter - secondo Espn - non avrebbero trovato alcun accordo e, al momento, sono ancora legati alla Superlega. I nerazzurri, freschi campioni d’Italia, sarebbero comunque vicini all’intesa con la Uefa, ma non è stata ancora raggiunta. Gli altri 4, invece, sono andati contro l’articolo 51 dello statuto, che vieta che i club membri della Uefa possano fare quello che hanno fatto senza il permesso della Uefa stessa. Senza un’intesa si rischia di andare per tribunali. Se entro un paio di settimane dovessero restare sulle loro posizioni - mantenendo la società che istituiva la Superlega - si aprirà il processo disciplinare.

La replica

«Non c’è possibilità di esclusione dei club dalle competizioni europee, c’è un ordine del tribunale di Madrid che lo impedisce chiaramente». Fonti vicine alla Superlega commentano duramente le indiscrezioni di Espn sulle sanzioni che l’Uefa starebbe ipotizzando per chi ha aderito al progetto. «Le persone nei comitati disciplinari Uefa sono giudici e avvocati che sarebbero soggetti a sanzioni severe, responsabilità civile e forse anche responsabilità penale se ignorassero un ordine del tribunale. Anche in Svizzera, che è vincolata da un trattato a rispettare un ordine del tribunale di Madrid». Intanto il presidente della Figc Gravina è tornato ieri sull’argomento Superlega: «In 48 ore siamo stati assaliti da attentati continui che abbiamo dovuto rintuzzare - ha dichiarato -, perché anche l’Italia era uno dei Paesi che avrebbero potuto presentare alcune società in questo progetto maldestro. Quanto accaduto è stato l’occasione, e lo è ancora oggi, per interrogarci su cosa dobbiamo fare per preservare il futuro del calcio». Anche Evelina Christillin ha detto la sua: «Queste 12 squadre l’anno scorso hanno accumulato debiti per 730 milioni di euro e nove di queste sono tuttora in un passivo acclarato. Io mi astengo da qualunque tipo di valutazioni sulla bontà o meno della Superlega, non spettano a me, ma è evidente che sono le singole federazioni a far sopravvivere il mondo dello sport a tutti i livelli, mentre questi club concentrano sempre più le loro spese su mercato e procuratori».

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