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Dalla monetina 1968 al cucchiaio di Totti: le semifinali azzurre

monetina 1968
Era dal 2012 che l’Italia non raggiungeva le semifinali di un Europeo. Nove anni dopo, gli azzurri tornano tra le prime quattro più forti di tutto il continente, e i precedenti concedono la possibilità di sognare. Perché nelle quattro volte che la Nazionale ha raggiunto il penultimo atto della kermesse, in tre occasioni ha proseguito la propria strada: peccato, però, che soltanto nel 1968 il trofeo abbia raggiunto Roma, mentre per il resto sono stati dolori. E proprio 53 anni fa gli azzurri alzarono la coppa dopo una semifinale a dir poco particolare. Un’altra epoca, basti pensare che non esistevano nemmeno i calci di rigore: così, con lo 0-0 che non si schiodò nei 90 minuti regolamentari e nella mezz’ora supplementari, per decretare la finalista tra Italia e Urss si fece ricorso alla monetina. La leggenda vuole che il capitano, Giacinto Facchetti, non perdesse mai un sorteggio, e trionfò anche in quello più importante della sua carriera, con l’Italia che in finale avrebbe battuto la Jugoslavia. Per rivivere emozioni del genere bisogna aspettare il 1988, ma i ragazzi di Azeglio Vicini si fermano davanti all’ostacolo dell’Unione Sovietica, perdendo 2-0 e vedendo sfuggire così l’occasione per rigiocarsi la coppa. In tempi più recenti, invece, l’Italia è sempre riuscita a superare le semifinali. È successo nel 2000, con le parate di Francesco Toldo ai calci di rigore e il cucchiaio di Totti contro i padroni di casa dell’Olanda che mandarono in visibilio l’intero paese, e si è ripetuto nel 2012, con Super Mario Balotelli a mostrare i muscoli dopo la doppietta alla corazzata Germania. Francia e Spagna, negli ultimi 90 minuti, spezzarono i sogni azzurri prima a Rotterdam e poi a Kiev, adesso gli azzurri vogliono riprovarci. Saranno proprio le Furie Rosse a mettersi in mezzo tra la Nazionale e la finalissima di Wembley: martedì prossimo si scriverà un’altra pagina di storia. Sarà la rivincita di nove anni fa, quando gli spagnoli batterono gli azzurri in finale con un netto 4-0 e si apprestavano a cominciare una serie incredibile di vittorie. Ora, però, i ruoli sembrano ribaltati: l’Italia è in crescita, la Spagna meno. Ma bisogna dimostrarlo sul campo.
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