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Forza Italiani, fuori le bandiere

Mancini
Dai tifosi - qualcuno si è già tatuato sul braccio il trofeo dell’Euro 2020 - al primo ministro inglese Boris Johnson, sono tutti convinti di aver già vinto: “It’s coming home ”, dicono e scrivono ovunque. È vero gli inglesi giocheranno in casa, nel Tempio di Wembley. Ma è anche vero che questa Italia ha dimostrato in ogni tipo di partita affrontata fino a questo momento all’Euro 2020 di potersela giocare contro qualsiasi tipo di avversario. Dal più fisico, il Belgio di Lukaku, al più tecnico, la Spagna del ct Luis Enrique.

Gli azzurri non staranno a guardare. Se gli inglesi infatti non hanno mai vinto un Europeo, l’Italia aspetta da 53 anni di rifarlo. Il cielo di Londra come l’allora cielo di Roma? «L’Inghilterra è forte - ha detto il ct Mancini -, ha tanti giocatori bravissimi. Però anche noi siamo forti... Sterling è migliorato molto, dovremo essere bravissimi ma oltre a lui ci sono altri. Non so chi giocherà a destra, poi c’è Kane. Davanti sono tutti bravi». Coincidenza ha voluto che sarà l’11 luglio, come a Madrid nel 1982: «Spero che, come allora, possa essere importante per noi italiani».

«Dobbiamo essere tranquilli - ha continuato il ct -. Sarà difficile, per tanti motivi, ma dobbiamo essere concentrati sul nostro gioco e cercare di attuarlo al meglio, sapendo che sarà l’ultima partita. Se vogliamo divertirci per altri 90’, dobbiamo farlo a Wembley. Poi finirà l’Europeo e andranno in vacanza...». Ancora Wembley: «Sarà una bella gara davanti a uno stadio pieno - ha aggiunto - e questo è meraviglioso per chi ama il calcio. Sarà un bel giorno per giocare una partita, sappiamo delle loro grandi qualità e vedremo come andrà. Se è in finale vuol dire che è una grande squadra».

Lo stadio sarà praticamente di un solo colore: «Ma i nostri spero di sentirli alla fine... - ha detto Mancini -. Durante la partita abbiamo da pensare a tante cose: difendere bene, segnare. Spero di sentire i nostri a fine gara». Sui suoi ragazzi: «Sono sempre stati giorni belli - ha raccontato -, positivi, ma io son felice di tutto il loro lavoro. Di Ciro, del Gallo, del poco che ha giocato Raspadori. Tutti hanno dato più del 100 per cento altrimenti non saremmo qui. Sono felice di loro e di quello che hanno fatto».

Infine alcuini aggettivi per la sua Italia: «Divertente - ha concluso -, sicuramente. Spero anche sostanziosa: non è stato facile, siamo stati bravi a cercare di qualificarci prima, ci sono state gare difficili, difficilissime. È stato un tragitto difficile, spero di divertirci per 90’ e poi andare in vacanza. Un ultimo sforzo...». Palla poi a capitan Chiellini: «L’Inghilterra è temibile, quando ha campo sa far male - ha dichiarato -. Serviranno cuore caldo e testa fredda, in alcuni momenti bisognerà osare e in altri essere lucidi. Ora manca l’ultimo centimetro da raggiungere tutti insieme».

Storico Berrettini: a Wimbledon sfida il numero uno

«Speriamo che sia una bella partita e che l’Italia possa vincere solo la sera...»: Novak Djokovic sdrammatizza con una battuta, in un’intervista a Sky, il match di oggi che alle 15, sul campo centrale di Wimbledon, lo vedrà opposto a Matteo Berrettini, primo italiano a raggiungere un simile traguardo, alla sua prima finale in un slam in carriera. «È la prima finale per in uno slam per lui - dice Djokovic - la trentesima per me, spero che l’esperienza mi possa aiutare, ma lui sta giocando il miglior tennis della sua carriera, ha uno dei migliori servizi nel mondo».

Oggi sarà una giornata memorabile per lo sport italiano, con la finale di Wimbledon che dalle 15 vedrà sfidarsi Matteo Berrettini e Novak Djokovic, e per questa occasione straordinaria Sky Sport ha scelto di aprire a tutti gli italiani le porte del Campo centrale con la diretta della finale anche in chiaro su TV8, per tifare tutti insieme l’azzurro. “Complimenti a Matteo Berrettini, domenica tutti col cuore a Wimbledon e Wembley, Italia!”. Così Roberto Mancini, su Twitter, ha applaudito il tennista romano che ha conquistato la finale.

Wimbledon e Wembley distano poco meno di 15 chilometri nella Grande Londra e oggi saranno il centro del mondo, un luogo da sogno, di sicuro per lo sport italiano. «Sarà una grande giornata - ha detto Matteo Berrettini -, spero che andrò ancora meglio: porto con me la bandiera dell’Italia, devo crederci». Il percorso di Berrettini a Wimbledon è stato imperiale: solo tre set persi, sempre padrone di ogni incontro. Con il numero uno del mondo sarà tutta un’altra storia. Anche i precedenti sorridono a favore di Djokovic: due i match giocati uno a Parigi e uno alle Atp Finals 2019, vinti da Djokovic.

 
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