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18 Marzo 2022 - 08:49
Players of Juventus disappointed at the end of the second leg of the round of 16 of Uefa Champions League Juventus FC vs Villarreal FC at Allianz Satadium in Turin, Italy, 16 March 2022 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Allegri come Sarri e Pirlo. Dopo Porto e Lione, terza eliminazione in tre anni agli ottavi di Champions per la Juve. E anche tre anni fa, nella sua ultima stagione in bianconero prima di essere esonerato, Allegri aveva salutato l’Europa con l’Ajax, da favorito: la maledizione in casa Juve non sono più le finali... La Signora, allergica agli ottavi “facili”, ha un problema di mentalità europea. Se la Juve sarà al via della prossima Champions è ancora tutto da stabilire, visto che mancano ancora 9 partite di A, ma la prossima volta che i bianconeri si presenteranno al sorteggio guai a gioire per un accoppiamento alla “portata”. Tre eliminazioni di fila agli ottavi di finale contro squadre sulla carta abbordabili come Lione, Porto, Villarreal. E Allegri è finito ancora una volta sulla graticola per i cambi tardivi, per i tanti infortuni collezionati in questa stagione (ancora una volta senza mezza squadra nei momenti cruciali). Ma se in Italia la sua Juve riesce a tenere botta («è ancora presto per farci il funerale», ha detto), in Europa, proprio non c’è partita. E basta vedere i numeri per rendersene conto. La Juve in Italia non perde da 15 partite, ultimo ko il 27 novembre con l’Atalanta ma ha perso sonoramente nella partita dentro-fuori che lo tiene fuori dall’elite europea. Tre eliminazioni agli ottavi nelle ultime tre stagioni, tante quante nelle precedenti dieci partecipazioni. Tre indizi fanno una prova inattaccabile: la mentalità europea va ricreata. L’allenatore dopo la sfida ha risposto piccato: «Parlare di fallimento è disonestà intellettuale - ha detto -, e io non posso farci niente. Io so il valore della squadra. Io sto sempre coi piedi per terra e soprattutto valuto quello che ho in mano». Ma non servire a dovere un calciatore con le qualità di Vlahovic è il problema che Allegri non è riuscito ancora a risolvere da quando il serbo è sbarcato a gennaio.
Come se non bastasse, l’eliminazione pesa sulla Juve in Borsa. Il titolo ha perso quasi l’8% a Piazza Affari ieri. Il titolo ha infatti perso il 7,85% chiudendo a 0,3148 euro per azione dopo aver toccato anche quota 0,3100 (-9,3% rispetto alla giornata a mercoledì). La capitalizzazione della società bianconera torna sotto gli 800 milioni, chiudendo a 795 milioni di euro: rispetto alla giornata di mercoledì la Juventus ha perso circa 70 milioni di euro di capitalizzazione. La società, infine, rischia di chiudere il bilancio a meno 200 milioni, cifra più o meno simile a quella dell'anno scorso.
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