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GIORNATA GRANATA

Vagnati dice tutto: "Ecco da chi riparte il nuovo Toro. E per l'attacco mi piace..."

Il direttore tecnico del club di via Viotti spiega la scelta Vanoli: "E' il profilo perfetto, ecco perché"

Il direttore tecnico Vagnati e l'allenatore Vagnati

Il direttore tecnico Vagnati e l'allenatore Vagnati

Un giorno al raduno e in casa granata c’è già fermento, con un mercato in uscita che si sta sbloccando con le cessioni di Buongiorno e di Ilic mentre in entrata c’è qualche difficoltà. Davide Vagnati, però, ha voluto fare chiarezza e ha fissato i pilastri del nuovo Toro: «Siamo contenti di Vanja ed è un punto fermo, Bellanova è giusto che rimanga con noi nonostante le chiamate ricevute dall’estero» ha spiegato il direttore tecnico granata. Il tecnico Paolo Vanoli potrà ripartire dal portiere e dal laterale destro, ma di tasselli ne mancano tanti: «A parte il centrocampo dobbiamo acquistare un difensore centrale, un quinto a sinistra, un giocatore davanti sulla trequarti - le mosse previste dal club di via Viotti durante l’estate - e sappiamo di dover fare molto lavoro, ma il mercato è lungo e bisogna avere pazienza, senza fare le cose di fretta».

Proprio nel reparto avanzato serve una spalla giusta per Zapata: «Duvan ha fatto un grandissimo campionato, poi Sanabria in cui crediamo molto e Pellegri è un ragazzo ancora giovane: in questo momento siamo al completo» la risposta dell’uomo mercato granata. Ma c’è un profilo che intriga e non poco lo stesso Vagnati: «Esposito è un giocatore che ho seguito tanto anche quest’anno, ha fatto molto bene e secondo me ha il potenziale giusto per il futuro» ha sottolineato il braccio destro di Urbano Cairo. Così i granata ci proveranno per il classe 2005, anche se la Sampdoria rappresenta una pericolosa concorrente: i blucerchiati sembrano avanti nella corsa, il Toro deve cercare di recuperare.

Infine, Vagnati ha spiegato la scelta di puntare su Vanoli: «Abbiamo puntato su un profilo con l’esperienza giusta - a sua risposta - e dopo tanti anni da collaboratore e poi da primo si è staccato da un gruppo importante come quello di Conte per lavorare in autonomia, dimostrando voglia e fame di arrivare: pensiamo sia l’allenatore giusto per noi».

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