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TENNIS

Sinner che cosa hai fatto? Stravince su Zverev ed è campione degli Australian Open!

Festa grande al Teatro Regio dove un migliaio di tifosi "arancioni" hanno assistito alla finale

Sinner

Jannik Sinner (foto LaPresse)

Trecentosessantatré giorni dopo Jannik Sinner si ripete, riscrivendo la storia del tennis italiano. Il numero 1 al mondo batte in tre set (6-3/7-6/6-3) nettamente il tedesco Zverev e cala il bis agli Australian Open, andando a vincere il suo terzo Slam in carriera. Un'impresa, quella del 23enne di Sesto Pusteria, che non è mai stata in discussione vedendo l'andamento del match. Ancora una volta Jan ha triturato e sfiancato psicologicamente l'avversario non lasciandogli mai scampo o spazio e soprattutto non concedendo al tedesco neanche una palla break. Festa grande anche al Teatro Regio dove un migliaio di tifosi - radunati dai Carota Boys - hanno assistito nel tempio della lirica alla cavalcata di Sinner. 

Le parole di Zverev
"Fa schifo stare accanto a questo trofeo e non poterla toccare. Congratulazioni Jannik. Sei di gran lunga il miglior giocatore del mondo. Speravo di poter essere più competitivo oggi. Sei semplicemente troppo bravo. Te lo meriti davvero. Congratulazioni anche alla tua squadra. Non c'è nessuno che meriti questo trofeo più di te". Per il tedesco continua la maledizione Slam: "Forse non sono così bravo", ha concluso.

Le parole di Sinner
Primo l'abbraccio all'avversario in lacrime, poi le parole rivolte al rivale: "Una giornata complicata - ha detto Jan riferendosi a Zverev -, anche per il tuo team e la famiglia. Siete un gruppo stupendo e tu sei un giocatore straordinario. Sappiamo quanto sei forte come giocatore e come persona. Continua a lavorare duro e potrai sollevare uno di questi trofei molto presto". Poi parlando del match: "La partita è andata molto bene - ha detto Sinner - e quando sono sotto pressione nella mia testa so che posso giocare meglio e mantengo la concentrazione. So di essere molto ben preparato per queste battaglie". "Mio fratello è qui ma la maggior parte sono a casa - ha spiegato -, sono contento di portare a loro un altro trofeo, la mia casa a Montecarlo è piccola..., e nel paesino dove sono nato".

 

 

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