Marc Marquez ha fatto 13, il Mondiale è in ghiaccio

Marc Marquez ha fatto tredici, anche se ormai la schedina è solo un ricordo del passato. Ma a lui interessa nulla, ha solo lo scopo di chiudere in fretta la stagione della sua rinascita. E sarà così presto, rendendo di fatto inutile gli ultime tre mesi di MotoGP perché tanto non c'è storia. Così come non c'è scampo per Pecco Bagnaia che ha vissuto un'altra giornata da incubo, nell'anonimato più assoluto.

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Lo ha dimostrato ancora una volta la Sprint del Balaton Park in Ungheria: pista nuova per tutti, ma il madrileno è stato ancora una volta perfetto con la sua Desmosedici. Pole al mattino, giusto per non farsi mancare nulla e per iscrivere per primo il suo nome nella storia del circuito magiaro. E poi passeggiata al pomeriggio, scattando davanti a tutti e precedendo le altre due Desmosedici del Team VR46 pilotate da Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli.

Suo fratello Alex era già fuori dai giochi in partenza, solo undicesimo mentre Bagnaia è addirittura scattato dalla quinta fila, solo come quindicesimo e in effetti entrambi non sono mai stati protagonisti. Voleva esserlo invece Enea Bastianini, steso subito dalla Yamaha di Quartararo e così c'è stata gloria persino per la Honda di Luca Marini, quarto al traguardo.

Bagnaia ha rimediato oltre 14 secondi chiudendo tredicesimo ancora una volta senza spiegazioni per la sua rottura prolungata. «Abbiamo sempre detto che la frenata era uno dei suoi punti di forza – ammette il team manager Davide Tardozzi - ma ora c’è qualcosa che non va, la moto si muove e saltella». Non meglio ha fatto Celestino Vietti Ramus in Moto2: partirà 23°.