Il Toro perde ancora: anche il Parma batte i granata. Baroni rischia? Tutte le ultime

Ngonge si scuote, il Toro no: la squadra di Baroni perde anche a Parma, ora sono tre sconfitte nelle prime cinque e i punti rimangono quattro, con la zona rossa che inizia ad avvicinarsi. E, soprattutto, con il tecnico che non riesce a dare la svolta: prima della sosta c’è la trasferta di Roma contro la sua ex Lazio, in società cominciano le riflessioni.

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Baroni torna al Toro dei titolari, l’unica novità rispetto all’undici-tipo è la conferma di Nkounkou a sinistra a discapito di Biraghi. Per il resto è la solita formazione con il 3-4-3 come sistema di gioco, con Casadei al fianco di Asllani in mediana e con Ngonge e Vlasic a supportare Simeone là davanti. E l’avvio dei granata è anche incoraggiante, soprattutto con le sgroppate dell’ex Napoli sulla fascia destra che spesso riesce ad arrivare sul fondo, anche se poi si perde nel cross. Da corner nasce l’occasione migliore, quando Ismajli fa la sponda per il Cholito e Suzuki che si supera con un intervento clamoroso, “cancellato” dal guardialinee che pizzica l’attaccante del Toro in fuorigioco. Di tiri in porta veri e propri non ce ne sono, così il Parma passa alla prima occasione: Ismajli tocca il pallone con un braccio, l’arbitro Collu ha un lungo check con il Var e dal monitor assegna il calcio di rigore trasformato da Pellegrino. La squadra di Baroni patisce lo svantaggio e rischia grosso, graziato da un Bernabé egoista.

Il tecnico prova a scuotere il Toro durante l’intervallo, appena tornati in campo Pellegrino raddoppia di testa ma è annullato per fallo in attacco. Scampato il pericolo, Ngonge si inventa il gol del pareggio con un gran destro imparabile per Suzuki. I cambi di Baroni sono Biraghi e Tameze, l’ex viola è disastroso: a sinistra si fa bruciare da Britschgi, Maripan rischia l’autogol e dal corner nasce il 2-1 di Pellegrino, che di testa sovrasta il “piccolo” Vlasic. Le mosse della disperazione sono Adams, Aboukhlal e Njie, ma Suzuki non rischia nulla. E il Toro perde ancora.