Federico Massone si racconta, fra campo, studio e musica

Veniva da cinque sconfitte consecutive e le ultime tre vittorie hanno rimesso in corsa la Reale Mutua Basket Torino in serie A2.

Fra i protagonisti del momento positivo della squadra guidata da Paolo Moretti, culminato nel successo in casa della capolista Pesaro, c'è il play-guardia Federico Massone, che da cinque giornate viaggia in doppia cifra in attacco.

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«Nel periodo difficile - spiega - facevamo fatica a segnare e avevamo anche smesso di correre e fare le cose più basilari. Siamo ripartiti cercando di ritrovare la nostra identità come energia e intensità fisica e abbiamo recuperato entusiasmo e fiducia al tiro».

Al di fuori della palla a spicchi, il 27enne aostano a metà ottobre ha conseguito la laurea magistrale in Scienze dell’Economia: «Sono molto felice di questo percorso. Ho studiato on line, continuando a girare l’Italia con il basket, però, Covid a parte, ho dato gli esami e discusso la tesi in presenza nelle sedi di eCampus».

Fra gli altri motivi per sorridere c’è stata la convocazione per il mini-raduno della Nazionale, che ha aperto il ciclo tecnico del nuovo ct Luca Banchi: «Ero stato in maglia azzurra nell’Under 19, conquistando l’argento ai Mondiali, poi non ho più pensato alla Nazionale. Sono stato inserito fra le riserve, per cui non ho partecipato al raduno, il gesto del ct mi ha comunque fatto piacere e l’ho considerato come un premio per il buon inizio di stagione e per le scorse».

C’è anche la musica nella vita dell’atleta gialloblù, che ha appena pubblicato la sua prima canzone “Mille e una notte”. «Strimpello la chitarra - racconta - da quando ero bambino e negli ultimi anni ho cominciato a scrivere dei testi. Ho avuto la fortuna di conoscere un produttore e ho deciso di registrare “Mille e una notte”, che è disponibile sulle piattaforme e ha un chiaro riferimento alla raccolta di novelle persiane. È la storia di un amore molto romantico e intenso, ma altrettanto breve. Ci sono di mezzo delle valigie, una partenza e un addio forzato. Ci possono essere momenti molto brevi, che, però, se vissuti intensamente, riescono a dilatare i tempi, facendo diventare una notte altre mille notti».