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20 Novembre 2021 - 08:55
Del suo lavoro su Marilyn diceva: «Non sento di rappresentare i maggiori sex symbol del nostro tempo in alcuni miei quadri, come Marilyn Monroe o Elizabeth Taylor. Semplicemente, ai miei occhi la Monroe è una persona come tante. È un ideale di bellezza, lei è bella e se qualcos’altro è bello sono i colori carini, tutto qui». L’idea di raffigurare Mao Tze Tung partendo da una foto ufficiale del dittatore comunista e creando una serie con infinite variazioni di colori gli era venuta in occasione della visita di Nixon in Cina. E a proposito delle famose zuppe prodotte dalle Campbell, confidava: «Sono state il mio pranzo quotidiano ogni giorno per vent’anni» . Immagini tutte uguali, quelle che compongono le celebri serie di Warhol, ma «anche molto diverse», come spiegava lui stesso: «Cambiano con la luce dei colori, col momento e con l’umore. La vita non è forse una serie di immagini che cambiano mentre si ripetono?»
Marilyn , Mao, Campbell’s Soup e molto altro: ci sono le più celebri icone realizzate da Andy Warhol nella mostra evento dedicata al padre della Pop Art che si apre oggi a Palazzo Barolo dal titolo “Andy Warhol Super Pop through the Lens of Fred W. McDarrah”. Promossa da Next Exhibition in collaborazione con Ono Arte Contemporanea, Associazione Culturale Dreams e con l’Archivio Fred W. McDarrah/ Muus Collection, la rassegna ricostruisce la storia di un mito, di un uomo che da grafico pubblicitario divenne uno dei più influenti artisti del secolo scorso. Lo fa attraverso l’obiettivo di McDarrah, il fotografo statunitense diventato famoso per aver documentato il fenomeno della Beat Generation e che per oltre 30 anni immortalò anche Andy Warhol. In esposizione, accanto alle opere più famose compaiono alcuni lavori inediti dell’avanguardistica serie “Ladies & Gentlemen”, realizzata tra il 1974 e il 1975. Non solo opere, la rassegna restituisce anche le atmosfere dell’epoca con la ricostruzione di alcuni degli ambienti più iconici e caratteristici in cui viveva e si muoveva Warhol, come lo studio di New York al quinto piano del 231 E di Manhattan, con gli oggetti che Warhol amava, come lo storico divano rosso, sul quale si sedettero Bob Dylan, Mick Jagger, Truman Capote.
Inoltre i visitatori di Palazzo Barolo avranno modo di scoprire ed indagare tutti i principali passaggi della tecnica serigrafica adottata per la creazione della serie, la prima realizzata con la leggendaria Polaroid Big Shot. Completano la mostra gli scatti del fotografo Anton Perich che ci riportano nella Grande Mela di Warhol e tra l’entourage del Maestro, fatto di artisti come Keith Haring, Basquiat o Robert Mapplerthorpe.
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