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Open House

I volti inquietanti di Marilina Succo

Si intitola “Interface” l’esposizione che si inaugura il 10 giugno a Villa Sanquirico

Marilina Succo

Una delle opere che saranno in esposizione

Il talento artistico, spesso, non rimane isolato e riesce a esprimersi attraverso linguaggi differenti. Come nel caso di Marilina Succo, di Ciriè, classe 1994, che durante questo fine settimana svestirà, per un attimo, i panni dell’attrice per calarsi in quelli dell’artista. Anche se in lei, le due nature, convivono perfettamente.

Marilina sarà la protagonista di Open House a Villa Sanquirico, in via Federico Campana 37 a Torino, sabato 10 giugno. Qui presenterà le opere di “Interface”, una galleria di personaggi bizzarri, inquietanti, colorati e surreali, frutto non solo dell’immaginazione dell’artista ma anche di un meticoloso lavoro di pittura digitale, dove la tela è sostituita dal tablet e il pennello simulato da un software.

Le arcane presenze, parte di una cospicua serie costantemente in progress, si manifestano come apparizioni lisergiche, affiorate dall’inconscio in modo soprannaturale attraverso un inarrestabile flusso di coscienza pittorico. L’opera d’arte diventa così una metaforica interfaccia tramite cui si materializzano ectoplasmi e grovigli interiori, mentre il dispositivo tecnologico è l’interfaccia concreta che consente di attualizzare anche la tecnica pittorica più tradizionale.

«Tutti i giorni siamo circondati da occhi e sguardi, di qualsiasi colore o etnia, e anche se ci scrutano a volte ci attraversano senza neanche vederci» afferma l’artista, diplomata in architettura e arredamento e laureata in arte drammatica. Guardando meglio, e andando oltre le apparenze, le strambe e sinistre presenze di “Interface” poco a poco catturano l’attenzione, suscitando non tanto timore o diffidenza quanto una sensazione di familiarità: ogni volto stabilisce infatti una sottile connessione con chi ha di fronte, una sorta di muto dialogo, dando modo di riconoscere e ritrovare fisionomie note.
«Nascono da una ricerca che dura da anni ed è in continua evoluzione utilizzando vari mezzi espressivi come pittura, arte digitale e performance», chiosa Marilina.

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