La sala di Kha e Merit al Museo Egizio come non l'avete mai vista: teca da 14 metri, libro dei morti e installazione immersiva

La Sala di Kha e di Merit al Museo Egizio di Torino come non l’avete mai vista. Con una nuova illuminazione; con una teca ad alta tecnologia lunga 14 metri, la prima al mondo di questa dimensione, contenente il Libro dei Morti e un’infografica che ne illustra le 33 formule magiche in esso contenute; con tutti i 467 reperti esposti, tra sarcofagi, mobili, tessuti, oggetti di uso quotidiano, rinvenuti nella tomba di Der El Medina; con un video spettacolare, un’installazione immersiva, che conduce i visitatori all’interno di quello stesso pozzo dove il 15 febbraio del 1906 si calò l’egittologo italiano Ernesto Schiaparelli, scoprendo così la tomba intatta di una coppia della classe scribale egizia. «È il regalo di Natale che facciamo al pubblico e a noi stessi – commenta la presidente del museo di via Accademia delle Scienze Evelina Christillin -. È il riallestimento della più importante sala del Museo, la sala dedicata al corredo funebre di Kha e Merit, l’unico corredo intatto, al di fuori dell’Egitto, risalente al Nuovo Regno». Un’operazione fatta con un progetto di crowdfunding - « il che non è cosa da poco» rimarca la presidente - e cui hanno risposto oltre 500 donatori con un contributo anche dagli Stati Uniti. Da una donatrice del Michigan, infatti, da Marjorie M. Fisher, professore aggiunto di Egittologia nel dipartimento del Middle East Studies dell’Università del Michigan, sono giunti 150 mila euro, che hanno coperto circa metà della spesa complessiva (350 mila euro il costo dell’intero progetto, di cui 50 mila sostenuti dal Museo stesso).

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Particolare interesse nella Sala riveste la teca di 14 metri in cui è conservato il Libro dei Morti. «Si tratta di una vera innovazione - spiega Susanna Töpfer che con Enrico Ferraris ha curato l’allestimento (in collaborazione con altri studiosi) – .È una teca anossica, cioè senza ossigeno. Protegge materiale estremamente fragile e rappresenta un nuovo standard internazionale applicabile anche ad altri papiri».

Per la prima volta, poi, il pubblico potrà ammirare tutto il materiale tessile del corredo conservato nella tomba, compreso un cassettone contenente 59 perizomi e 15 tuniche di Kha, materiale prima custodito nei depositi del Museo. «Chiudiamo così dieci anni di indagini scientifiche sul corredo – afferma il co-curatore Ferraris -, e nel 2027 uscirà la prima pubblicazione generale contenente tutti i dati archeologici, diagnostici e filologici della tomba e del corredo». Ma la Sala di Kha si arricchirà a breve di due importanti prestiti. «Per il prossimo 15 febbraio, in occasione dei 120 anni dalla scoperta della tomba - anticipa il direttore Christian Greco - dalla Biblioteca Nazionale di Francia arriverà il Libro dei Morti di Merit e dal Louvre attendiamo il “pyramidion” della cappella esterna».

Proseguono intanto i lavori all’interno Museo, relativi in particolare all’ipogeo e alla copertura del cortile interno dove sarà ospitata la Piazza Egizia. Lavori che, però, non hanno pregiudicato l’affluenza di pubblico. «Ad oggi siamo a circa 1 milione e 200 mila visitatori» è ancora la Christillin. Il cantiere dovrebbe terminare il prossimo anno, con circa un anno di ritardo sulla tabella di marcia. «Il presidente Mattarella - annuncia la presidente - ha detto che verrà il 20 novembre 2026 ad inaugurare la seconda parte».