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Rap Game

Kendrick lo massacra, Serena lo ridicolizza, ma Drake gioca la carta più pericolosa: l'attesa

L’Halftime Show è un’esecuzione in diretta mondiale, ma Aubrey è ancora in piedi

Kendrick Lamar, Serena Williams, Drake (Fonte Instagram)

Kendrick Lamar, Serena Williams, Drake (Fonte Instagram)

Il Super Bowl è da sempre il più grande palco per la musica mondiale, ma stavolta è stato anche il ring perfetto per il beef più incendiario del rap. Kendrick Lamar ha colpito durissimo, trasformando l’Halftime Show in una vera e propria esecuzione pubblica ai danni di Drake. Un massacro studiato nei minimi dettagli, tra frecciate in mondovisione, barre velenose e simbolismi pesantissimi. 

La faida tra Drake e Kendrick Lamar non è nata ieri. Nel 2012 erano ancora “amici”, tanto da collaborare su Poetic Justice. Ma l’anno dopo, Kendrick ha acceso la miccia con la sua strofa leggendaria in Control, in cui dichiarava guerra a tutti, incluso Drake. Da lì, il canadese ha iniziato a lanciare frecciate, cercando di ridimensionare Lamar.

Niente di esplisivo fino al 2023: quando Drake pubblica First Person Shooter con J. Cole e si autoproclama il più grande, dicendo di essere big as the Super Bowl. Kendrick non incassa in silenzio e risponde mesi dopo su Like That, respingendo l’idea del “Big Three” (Drake, Cole e lui) e lasciando un messaggio chiaro: "Il migliore sono io". Ma il colpo più brutale è arrivato con i fatti. Mentre Drake si limitava a rappare sul Super Bowl, Kendrick ci ha suonato davvero.

E infatti la resa dei conti è arrivata proprio al Super Bowl 2025, dove Kendrick ha trasformato lo show dell’intervallo in un’esecuzione pubblica contro Drake. Il rapper di Compton ha dominato la scena con "Not Like Us", la diss track che ormai è diventata la colonna sonora della sua guerra contro Aubrey Graham. Ma non si è fermato lì: ha inserito anche un frammento di Euphoria, un’altra diss track tagliente che affonda il coltello nelle ferite del rapper di Toronto. E poi c’è quella collana con la gigantesca “A” al collo, per alcuni chiaro riferimento alla barra A-minor di Not Like Us—un’accusa subliminale che in molti hanno letto come un’allusione alla pedofilia.

Ma il vero colpo di grazia è arrivato con un gesto tanto semplice quanto devastante. Mentre sputava fuoco su Not Like Us, Kendrick ha guardato dritto in camera e ha mimato con la mano un’altezza molto bassa. Il messaggio? Chiarissimo: “Ehi Drake, ho sentito che ti piacciono giovani”. Se il Super Bowl fosse stato un match di boxe, il giudice avrebbe fermato l’incontro per KO tecnico.

E come se non bastasse, sul ring c’era pure una spettatrice d’eccezione: Serena Williams. La leggenda del tennis—e storica ex di Drake—si è lasciata andare a un balletto su Not Like Us che sapeva tanto di scherno. E non è un caso: la stessa Serena aveva già fatto sapere di essere team Kendrick, definendo la diss track “potentissima” e lasciando intendere che il karma aveva fatto il suo corso.

Tutto finito? Neanche per sogno. Perché se Kendrick sta "bosseggiando", Drake non ha alcuna intenzione di restare a terra. Durante una tappa del suo tour in Australia, precisamente a Perth, il rapper di Toronto si è presentato sul palco con una felpa nera strappata, piena di buchi da cui fuoriusciva fumo. Un’iconografia chiara: “Mi avete crivellato, ma sono ancora qui”.

E se il messaggio visivo non fosse abbastanza, ci ha pensato lui stesso a confermarlo con le parole: “Beef is live, spoiler alert: I never died”. Tradotto? Il dissing non è finito, nonostante il colpo da KO che gli è appena arrivato in faccia.

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Cosa ha in mente il rapper di God's Plan? Arriverà un contrattacco all’altezza? L’unica certezza è che parliamo di Drake, l’uomo che è sopravvissuto a decine di beef: da Meek Mill a Pusha T, passando per Future, Rick Ross e perfino qualche scambio al veleno con Kanye West. C’è però una frase che continua a rimbombare nell’aria, ed è proprio quella pronunciata da Ye qualche tempo fa: Kendrick ha ucciso Drake. Per ora.

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Parole pesanti, che ora suonano quasi profetiche. Il Super Bowl ha certificato la disfatta più umiliante della carriera di Aubrey, ma sappiamo bene che la vendetta è un piatto che va servito freddo.

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