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lo stereotipo

Uomini alla griglia e gli stereotipi di genere difficili da spegnere

Dalle bistecchiere elettriche di George Foreman alle grigliate di Ferragosto, il barbecue resta un terreno simbolico

Uomini alla griglia e gli stereotipi di genere difficili da spegnere

Quando, negli anni Novanta, il leggendario pugile George Foreman prestò il proprio nome a una linea di bistecchiere elettriche, sembrò una trovata di marketing spiazzante. Eppure, l’associazione tra muscoli e carne alla brace aveva una sua logica: in gran parte del mondo, grigliare è roba da uomini. Lo è culturalmente, simbolicamente, e in molti casi anche logisticamente. In Italia come altrove, nelle grigliate di Ferragosto o nelle domeniche in giardino, accendere la brace è ancora un gesto connotato come maschile. In famiglie e gruppi di amici, il barbecue è considerato dovere e privilegio maschile. Le donne, pur dominando la cucina quotidiana, restano spesso spettatrici attorno alla griglia, relegate a preparare contorni, insalate, dolci o a sistemare la tavola.

A rafforzare questa narrazione ci pensano il cinema e la televisione. Da I Soprano a Fast and Furious, passando per I Simpson e King of the Hill, le grigliate sono terreno di aggregazione virile, caricature domestiche di un potere che non ha mai abbandonato la brace. Il barbecue diventa così un piccolo teatro in cui si rappresenta un modello di mascolinità tradizionale, robusto, protettivo e al comando. Ma perché proprio la griglia? Una spiegazione apparentemente logica rimanda al controllo del fuoco, considerato un compito rischioso storicamente associato agli uomini. Una tesi debole, se si pensa che molte attività pericolose non godono della stessa esclusività di genere. Un’altra lettura più ironica, citata dal Telegraph, suggerisce che grigliare sia una scusa per apparire impegnati senza lavorare davvero, mentre gli altri fanno tutto il resto.
Tuttavia, cucinare alla brace per decine di persone richiede tempo, concentrazione e spesso isola chi griglia dalla convivialità degli altri. Il che rende ancora più evidente quanto il gesto sia più sociale che culinario.

Lo è anche nel resto del mondo, ma non sempre con le stesse dinamiche. Nelle griglierie di strada del sud-est asiatico, nei Balcani o in America Centrale, sono spesso le donne a occuparsi della cottura su brace. Il che dimostra che la questione non è solo pratica, ma culturale. Come ricordava l’antropologo Richard Wrangham, nelle società basate sulla caccia e raccolta gli uomini cucinavano solo nelle occasioni rituali o pubbliche, mentre il lavoro domestico quotidiano spettava alle donne. Una divisione simbolica dei ruoli che resiste anche nelle moderne grigliate domenicali.

Negli Stati Uniti e in Canada, la cultura del barbecue si è consolidata negli anni Cinquanta con l’esplosione della suburbanizzazione. Le pubblicità dell’epoca mostravano padri felici in giardino, attorno al barbecue, come simbolo di prosperità e virilità domestica. Una narrazione che ha fatto scuola e ha contribuito a radicare l’idea del grigliatore-uomo come figura centrale della famiglia moderna.

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