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Rifiuti
03 Dicembre 2025 - 15:00
La gestione dei rifiuti è una prova di maturità collettiva. Tendiamo a sottovalutarne le eventuali conseguenze ma la cronaca ci insegna l'importanza della prevenzione e dei controlli. Non solo Chernobyl o Fukushima: ci sono disastri meno citati che hanno cambiato leggi, città e destini familiari.
É il caso di Bhopal, in India, dove la fuga di isocianato di metile dall'impianto Union Carbide contaminò l'aria nella notte del 3 dicembre 1984. Ci furono migliaia di morti immediate, decine di migliaia nel lungo periodo oltre alla compromissione di terreni e falde. Love Canal, negli USA, 1978, dove sotto le case di un quartiere di Niagara Falls vennero sepolti per anni rifiuti chimici. Quando gli inquinanti risalirono in superficie ci furono malattie ed evacuazioni. Aznalcóllar, Spagna, 1988, in cui il cedimento della diga dei fanghi di una miniera di zinco riversò metalli pesanti nel Guadiamar, alle porte del Parco di Doñana. Il danno colpì la biodiversità per mezzo della contaminazione dei suoli e quindi dei danni all'agricoltura. Minamata, Giappone, 1956, dove il metilmercurio scaricato in mare da uno stabilimento contaminò pesci e comunità costiere. Da questo terribile evento nacque la "malattia di Minamata" con danni neurologici a migliaia di persone. Flixborough, Regno Unito, 1974, che fu colpita da un'esplosione di un collegamento provvisorio a una linea di cicloesanone nello stabilimento di Nypro provocò 28 morti e la devastazione di un'intera area.
Anche episodi recenti, come il caso McDonald’s a Torino che ha riportato il tema al centro del dibattito, mostrano quanto le grandi catene possano condizionare pratiche e percezioni. La tecnologia è un grande aiuto ma più di tutto il resto contano persone formate, responsabilità chiare e una cultura che metta la sicurezza prima della convenienza. Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti.
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