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L'indagine

Piemonte, la frattura invisibile della mente: giovani soli, adulti schiacciati dalle bollette

Indagine Ordine psicologi Piemonte-Istituto Piepoli: solitudine tra under 24, preoccupazioni economiche tra over 55

Piemonte, la frattura invisibile della mente: giovani soli, adulti schiacciati dalle bollette

L'indagine "Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese", promossa dall’Ordine degli psicologi del Piemonte e realizzata dall’Istituto Piepoli, svela una profonda spaccatura generazionale. La fotografia che emerge da un campione rappresentativo di 500 residenti over 18 evidenzia come priorità, paure e linguaggi del disagio siano radicalmente mutati, disegnando due scenari distinti di fragilità.

La frattura più netta riguarda la fonte principale di inquietudine. Tra gli over 55, le preoccupazioni sono tangibili e materiali: oltre il 49% indica nelle difficoltà economiche, nel peso delle bollette e nella tenuta del bilancio familiare la principale fonte di stress.

Al contrario, la generazione più giovane paga lo scotto dell'isolamento e dell'incertezza relazionale. Nelle fasce più giovani, la preoccupazione economica scende drasticamente (20% tra gli under 34), lasciando spazio a un disagio di natura emotiva e sociale. Quasi un under 24 su tre soffre l’ansia della solitudine, un dato in fortissimo contrasto con l'8% registrato tra gli over 35.

I giovani, in particolare i 18-24enni, sono i più vulnerabili emotivamente: il 73% teme per la propria stabilità emotiva, il 64% dichiara di vivere la quotidianità sotto l’influenza della tristezza e il 76% è condizionato da una preoccupazione costante. Solitudine e isolamento sociale sono indicati dal 28% come i rischi principali che ne compromettono il benessere.

Nonostante le diverse fonti di disagio, la consapevolezza sull'importanza della salute mentale è universale. L'86% dei piemontesi considera il benessere psicologico fondamentale. Per la maggioranza (81%), salute fisica e mentale hanno pari valore, mentre per un significativo 15% la salute psicologica viene prima di quella fisica.

Tuttavia, questa consapevolezza si scontra con una realtà di profonda vulnerabilità: il 55% della popolazione teme per la propria stabilità emotiva. L'erosione della serenità è spesso innescata da eventi esterni, quali la malattia di un familiare (16%) o lo stress da lavoro (15%), e si traduce in stati depressivi che impattano sulla gestione della vita per il 18% degli intervistati.

Nonostante tre piemontesi su quattro si ritengano informati e l’82% sappia a chi rivolgersi in caso di necessità, l'utilizzo effettivo dei servizi psicologici resta ancora basso, solo il 18% ha usufruito di un supporto.

Di fronte a questa fotografia del post-pandemia, contesto segnato da instabilità economica e crisi sociali, l’Ordine degli psicologi del Piemonte lancia un appello chiaro alle istituzioni.

Il presidente Giancarlo Marenco osserva che, mentre i giovani pagano l’isolamento, gli adulti fronteggiano l’incertezza materiale. Per non lasciare soli né gli uni né gli altri, si chiede un doppio scatto: prorogare il Bonus Psicologo, in scadenza a fine anno, e rafforzare in modo strutturale le risorse destinate al supporto psicologico nei territori, nelle scuole e nei servizi sociali. L'obiettivo è colmare il divario tra bisogno e cure, rendendo il benessere mentale un pilastro essenziale della salute pubblica.

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