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Curiosità

Il Serpente d’Océan: lo scheletro gigante che emerge tra mare e sabbia

L’installazione di Huang Yong Ping, lunga 130 metri, sorprende turisti e curiosi nell’estuario della Loira, diventando simbolo di creatività, mitologia e vita marina

Il Serpente d’Océan: lo scheletro gigante che emerge tra mare e sabbia

Se si cercano su Google Maps le coordinate 47°16'04"N 2°10'15"O e si passa alla visualizzazione satellitare, si scorgerà un qualcosa di davvero particolare: un gigantesco scheletro di serpente che sembra emergere dalle sabbie dell’Oceano Atlantico, visibile persino dallo spazio. Si tratta del Serpent d’Océan, un’installazione artistica lunga ben 130 metri, situata nella zona intertidale dell’estuario della Loira, il fiume più lungo della Francia.

Realizzato dall’artista franco-cinese Huang Yong Ping, il serpente è stato inaugurato il 20 giugno 2012 durante il festival Estuaire, grazie al supporto del fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE. L’opera è posizionata a Mindin, nel comune di Saint-Brevin-les-Pins, su un promontorio sabbioso noto come “Nez-de-Chien”, che ricorda nella forma il muso di un cane.

L’impatto visivo dell’installazione è immediato: l’enorme scheletro in acciaio sembra emergere come un fossile archeologico, con la colonna vertebrale che richiama il ponte di Saint-Nazaire e l’assetto sinuoso che ricorda i tipici carrelets, le piattaforme di pesca locali. Il serpente diventa così un ponte tra culture: un omaggio alla mitologia cinese, in cui i draghi sono simboli di potere e conoscenza, e il paesaggio europeo, con i suoi richiami alla vita marina e alla storia industriale della regione.

Il Serpent d’Océan non è solo un’installazione artistica, ma anche un ecosistema vivente: le maree lo sommergono e lo scoprono quotidianamente, offrendo rifugio alle creature che abitano la zona intertidale. Come molte altre opere di Huang Yong Ping, l’opera riflette temi di globalizzazione, incontro culturale e impatto umano sull’ambiente.

Tra le opere più celebri dell’artista figurano Empires (2016), presentata al Grand Palais di Parigi, e Bâton Serpent (2003), entrambe caratterizzate da giganteschi scheletri di serpente che invitano lo spettatore a riflettere sul potere e sulla fragilità della nostra epoca.

Oggi, il Serpent d’Océan è diventato non solo una tappa obbligata per i turisti, ma un simbolo di come arte e natura possano dialogare, fondendosi in un’esperienza sorprendente e poetica sulle coste francesi.

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