l'editoriale
Cerca
09 Settembre 2022 - 07:05
È stato indagato per omicidio colposo, l’autista del bus della linea 14 che il 24 agosto scorso, in via Artom, investì Giuseppe Pesce. L’uomo, di origini argentine, aveva 70 anni. Era rimasto, mentre cercava di scendere dal mezzo, incastrato con un braccio in mezzo alle porte. Queste ultime si erano richiuse, e il bus aveva proseguito la propria corsa, trascinando il corpo dell’anziano per alcuni metri. Pesce era morto così, sulla carreggiata della strada di Mirafiori, investito al culmine del trascinamento.
L’autista non si era accorto della sua presenza. E le porte del veicolo, che di norma, in casi del genere, quando un ostacolo o un corpo estraneo viene posto in mezzo, dovrebbero riaprirsi in maniera automatica, erano rimaste serrate. Un’anomalia meccanica o di funzionamento che adesso è al centro di una consulenza tecnica ordinata dal pm Giorgio Nicola, titolare dell’inchiesta. Al di là dell’iscrizione sul registro degli indagati dell’autista - fatto prevedibile e in un certo senso quasi dovuto - la perizia richiesta dalla procura non era scontata ed è destinata a risolvere un nodo cruciale della dinamica.
Perché le porte del bus del Gtt non si sono riaperte quando il braccio di Pesce era rimasto incastrato dentro? E perché hanno continuato a non riaprirsi, nonostante il mezzo avesse ripreso la corsa, e vi fosse una forza (quella del corpo trascinato di Pesce) che avrebbe dovuto innescare la molla della riapertura immediata? Sono alcune delle questioni a cui il consulente tecnico, già all’opera da alcuni giorni, dovrà rispondere. L’esito della perizia sarà di fondamentale importanza per capire la dinamica precisa del fatto, il ruolo e le eventuali responsabilità dell’autista e, infine, se oltre a lui, potrebbero esserci altri indagati, nel caso in cui le porte del bus registrassero anomalie.
Era una giornata afosa di fine agosto quando Pesce, come sua abitudine, aveva preso il pullman per fare delle commissioni. Quando è accaduta la tragedia, l’anziano era a bordo del mezzo del Gtt, in via Artom, all’altezza della fermata dei mezzi pubblici vicino al civico 81.
Secondo una prima ricostruzione l’uomo, che camminava con una stampella, sarebbe rimasto incastrato con un braccio nelle porte centrali che si sarebbero chiuse mentre ancora stava scendendo. A quel punto il bus, ripartendo, lo aveva trascinato, fatto cadere e poi schiacciato. «Ha provato a gridare e a battere con la stampella sul vetro ma l’autista è ripartito», aveva raccontato un testimone. Altri testi avevano confermato la dinamica. Il corpo della vittima era stato ritrovato dietro al mezzo dalla polizia municipale, che aveva fatto i rilievi. La rianimazione dei sanitari del 118, fatta sul posto, era stata purtroppo inutile. Pesce era morto sul colpo e per lui non c’era più nulla da fare. L’amministrazione comunale aveva subito espresso cordoglio per il lutto. E Gtt aveva avviato, nelle ore successive, un’indagine interna per comprendere le cause dell’incidente e per vagliare ogni aspetto utile a capire la tragedia. L’autista, che non si era accorto della presenza di Pesce al momento della ripartenza, era rimasto sotto shock per ore.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..