Arturo Brachetti è ambasciatore di Torino nel mondo: «La città si trasforma e così faccio anche io»

Arturo Brachetti viene nominato ambasciatore di Torino nel mondo. «Sono un prodotto a km 0. Il mio Dna è torinese 100%» scherza Brachetti dopo aver svelato il suo travestimento in Sala Rossa. «Mio nonno era operaio alla Fiat. Mio padre invece era impiegato Fiat. Io ora dovrei essere un ragioniere della Fiat, secondo questa logica. E invece sono nella Sala Rossa del Comune di Torino». 

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Brachetti ha poi ripercorso gli anni dell'infanzia a Torino. «Ho vissuto negli anni '60 tra Madonna di Campagna e Barriera Milano. Quella di allora era una città in bianco e nero. Sembrava di essere in una periferia dell'est Europa. Ora è una città a colori e che ci invidiano molto nel mondo». 

La cerimonia in Sala Rossa
A conferire il riconoscimento di ambasciatore delle eccellenze torinesi nel mondo il sindaco Stefano Lo Russo e il vice presidente vicario del consiglio comunale Domenico Garcea. Durante tutta la fase iniziale della cerimonia il Brachetti è rimasto nascosto tra il pubblico, per poi svelarsi nel momento cruciale.  «La sua figura ha portato la disciplina del trasformismo e magia nel mondo ai livelli più alti e questo ci deve riempire di orgoglio come torinesi» commenta Lo Russo. «È stato uno dei torirnesi più capaci di scoprire e valorizzare il proprio talento - prosegue il primo cittadino -. E' un messaggio importante per i giovani che abbiamo il compito di guidare facendo in modo che ciascuno di loro possa trovare la sua strada e vocazione». 

Brachetti poi più di chiunque altro nel panorama dello spettacolo è emblema del cambiamento. «Oggi la sfida che abbiano noi è quella di essere capaci di interpretare questo tema del cambiamento» ha sottolineato ancora Lo Russo. «All'estero Brachetti è considerato un prodotto tipico italiano e oggi daremo ancora più peso alle sue radici» commenta Garcea.