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IL CASO

Ora i medici di Torino scrivono al Papa. «Un’infamia per la categoria»

L'Ordine dei Medici di Torino si discosta dalle dichiarazioni di Papa Francesco sull'aborto

Papa Francesco

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Anche l’Ordine dei Medici di Torino prende le distanze dalle parole di Papa Francesco sull’aborto. Dopo la dichiarazione di Filippo Anelli, presidente Fnomceo - che aveva richiamato la Legge 194, dello Stato: «Come tale, dovere di tutti i cittadini rispettarla e applicarla» aveva scritto - arriva anche la replica del presidente dell’Ordine torinese Guido Giustetto.

«Le affermazioni del Pontefice attribuiscono un marchio di infamia sulla categoria medica, al limite dell’ingerenza nella legittimità di una norma di legge», avverte nella missiva indirizzata proprio al ministro della Salute Orazio Schillaci e a quello degli Esteri Antonio Tajani. Ai ministri si chiede di «valutare una ferma presa di posizione nei confronti del Vaticano». Anche per via della recidiva. Già nell’ottobre 2018, infatti, il Papa si era pubblicamente riferito ai medici che praticavano l’interruzione di gravidanza con il termine “sicari”. Una sorpresa e un dispiacere rinnovati da Giustetto: «Rispettiamo i diritti riconosciuti dallo Stato italiano».

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