Il Po si ritira, ma l'allerta resta alta: i duri colpi durante la notte

La notte del 17 aprile, il Po ha raggiunto il suo picco ai Murazzi, superando i 3 metri e 80 centimetri. Un'onda di piena che ha fatto temere il peggio, ma che ha iniziato a ritirarsi verso mezzanotte. Tuttavia, la tregua è solo momentanea. Mentre il livello del fiume scende sotto la soglia di guardia in molte aree, l'alessandrino resta un'area di preoccupazione. A Isola Sant’Antonio, il Po ha superato gli 8 metri e 80, avvicinandosi pericolosamente ai nove metri, mentre a Valenza ha sfiorato i sei metri.

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A San Sebastiano Po, le inondazioni provocate dal rio Bellavalle e dal torrente Leona hanno causato frane che hanno isolato alcune frazioni e interrotto la linea dell'acquedotto. A Castagneto Po, una frana ha reso impossibile la viabilità verso Chivasso, mentre a Lauriano la statale 590 della Valcerrina è bloccata. A Casale Monferrato, un centro di accoglienza è stato allestito per le 50 persone evacuate dalla frazione Terranova, e a Castellamonte 15 persone sono state costrette a lasciare le loro case.

Moncalieri sotto la pioggia: il fiume Chisola cresce, chiuso il parco lungo Po Abellonio

Il sindaco Montagna attiva il Centro Operativo Comunale per gestire l'emergenza maltempo e monitorare i fiumi in crescita

Oggi, alle ore 9, la giunta regionale si riunirà nel grattacielo Piemonte per un aggiornamento sulla situazione meteo e una prima stima dei danni. Il presidente Alberto Cirio ha convocato questa riunione straordinaria per coordinare le risposte e pianificare le azioni future. Nel frattempo, l'Arpa Piemonte ha emesso un'allerta arancione per pericolo valanghe nelle zone montane nord-occidentali e un'allerta gialla per la pianura settentrionale e torinese, nonché per le valli Tanaro, Belbo e Bormida.