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La storia
28 Dicembre 2025 - 19:41
I controllori sul tram 4
Un verbale effettuato il 13 giugno 2021, ma, sostengono, mai ricevuto. Una banale multa che recita "sprovvisto del titolo di viaggio". Quella di quando si viene beccati sui mezzi pubblici senza biglietto che, pagando sul momento, si salda con appena 37 euro. "Che convenienza avrebbe avuto mia madre a non pagarla subito?". Se lo chiedono Irina e Anna Nelayeva, mamma e figlia bielorusse (Anna a Torino dal 2007, Irina dal 2017) oggi con la spada di Damocle dell'Agenzia delle Entrate, che chiede loro di saldare ben 417 euro per il mancato pagamento della multa, più gli arretrati.
"Sono una mamma single. Ho un bimbo di un mese. Per me 400 euro sono una somma importante", rivela Anna, raccontando la sua storia da quando è in Italia: "Mi sono laureata qui in Gestione dei Beni Patrimoniali e poi ho vinto una borsa di studio all'Università. Mia madre è una professoressa di lingue straniere plurilaureata. È abituata ad essere rispettata e a rispettare. Non ad essere trattata come un'immigrata che scappa dal tram per non pagare. E' umiliante", dice. Ma il punto è un altro per Anna: "Non voglio pagare multe fasulle", insiste.
La storia, costellata di carteggi con il Gruppo Torinese Trasporti (Gtt), ma non solo, inizia per mamma e figlia nel 2024, "quando riceviamo per la prima volta la richiesta di pagamento direttamente dall'Agenzia dell'Entrate. Mi è preso un colpo", spiega. La multa arriva come un fulmine a ciel sereno, tanto che le due, senza capacitarsi di come gli agenti di controllo avessero recuperato i loro dati personali, consultano il Garante per la Privacy. Poi la copia del verbale inoltrata: nessuna firma e nessun documento di identificazione, solo la tessera Bip.
Da qui la sua "crociata" fatta di lettere e colloqui con gli operatori Gtt, l'assessorato alla Mobilità di Palazzo civico, ma anche il prefetto, in cui riporta: "A telefono un operatore mi ha detto che probabilmente, dopo aver finito il lavoro quel giorno, l'addetto al controllo si è accorto di avere sul dispositivo di controllo il passaggio di un abbonamento scaduto, al quale però non corrispondeva emissione di una multa e l'ha fatta in un secondo momento". "Ma è impossibile - ribatte Anna - che mia madre abbia potuto sostenere un colloquio in italiano con i controllori. E per paura viaggia sempre con abbonamento o biglietto city. Piuttosto, se non lo ha va a piedi", spiega ancora Anna.
La pratica sarebbe esclusa categoricamente anche da Rocco Perri, coordinatore dei controllori Gtt: "Assolutamente no. Non vengono fatte multe in un 'secondo momento'", conferma.
Gtt, che negli ultimi mesi si era impegnata a incontrare Irina e Anna Nelayeva e a fare da intermediario per dilazionare il pagamento richiesto, ribadisce che la sanzione "è stata emessa in modo regolare". E che "pur essendo la vicenda spiacevole", la pratica sarebbe "conforme agli standard applicati per tutte le sanzioni".
E per Anna e Irina, che continuano a respingere ogni responsabilità nella vicenda, la richiesta è una: essere ascoltate. «Non vogliamo favori, solo giustizia».
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