Premio Melograno, il Piemonte agricolo resiste unito: dati in chiaroscuro e montagne da difendere

Nella sede di Confcooperative Piemonte, in corso Francia a Torino, è tornato l’appuntamento annuale di Confcooperative Fedagripesca Piemonte: un momento per fissare la fotografia del 2025 e consegnare il Premio Melograno, giunto alla terza edizione. La federazione raggruppa più di 40 mila aziende agricole piemontesi equivalenti al 47% regionale.

L'agricoltura sta affrontando momenti di difficoltà in un contesto produttivo che deve fare i conti con costi operativi alle stelle e concorrenza. Il riso paga importazioni dall'Asia cresciute del 30% e la scarsità idrica, il latte vede prezzi in aumento e consumi in calo, il vino registra un arretramento pur rimanendo il comparto più produttivo della realtà Confcooperative. In controtendenza la crescita del 2% rispetto al 2024 della produzione del gorgonzola, e del 30% quella delle nocciole.

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Domenico Sorasio, segretario di Confcooperative Fedagripesca Piemonte, sottolinea quanto la cooperazione sia un elemento decisivo per la competitività agricola e per il supporto ai territori più fragili.

Le realtà premiate sono cinque: Associazione Risicoltori Piemontesi, modello di unione in un settore tradizionalmente individualista, Latteria Sociale Antigoriana di Crodo e Caseificio Alta Valsesia, presidi fondamentali nelle aree montane, dove l’agricoltura è anche presidio civile. Orbita e Cantina Tre Secoli, esempi di innovazione e strategia nelle filiere. 

Difendere la montagna significa garantire servizi, lavoro e qualità delle produzioni. Le cooperative lattiero-casearie d’alta quota, così come le cantine sociali e le organizzazioni dei produttori, mostrano come il valore di un territorio non si misuri solo in termini economici ma anche a livello sociale con presidi e valorizzazione del paesaggio. Nelle difficoltà che colpiscono il mercato la capacità di fare rete, investire in tecnologie sostenibili, puntare su qualità e tracciabilità fanno la differenza.