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Ecco il Lago del Laux, perla della Val Chisone alla portata di tutti

lago del laux
C’è chi la vede come una meta ideale per picnic con amici e in famiglia, chi come un luogo romantico dove trascorrere una giornata o anche solo qualche ora. Il Lago del Laux è uno dei tesori della Val Chisone.

Il Lago si trova a Usseaux, paesino rurale dell’Alta vallata, a 40 km da Pinerolo, con una storia arricchita dal dialogo tra valdesi e cattolici. Sul suo territorio insistono sia il Parco Orsierà Rocciavrè, sia il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand. Usseaux fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia ed è costituito da cinque borgate, ognuna riconoscibile per una sua vocazione o per il suo aspetto peculiare: il capoluogo è la borgata dei murales e del pane, Balboutet del sole e delle meridiane, Fraisse del legno, Pourrières dell’Assietta e il Laux dell’acqua, proprio per la presenza del laghetto naturale che la caratterizza e che riflette il colore dei boschi sulla sua superficie. Il lago è un luogo di ritrovo per chi vuole godersi una giornata di relax, anche con il camper, o pranzare e cenare al ristorante sulla sua riva, mentre il borgo si trova poco lontano. Tra le sue particolarità, c’è che è l’unica frazione che si trova sulla destra orografica del Torrente Chisone.

La sua nascita si fa risalire all ’inizio del 1.200 d.C., dall’insediamento di alcuni esuli fuggiti da Lione e dalla Provenza. Una delle sue attrattive è il sentiero che dal lago conduce al Comune di Fenestrelle. Un percorso ampio e ombreggiato, adatto anche alle famiglie con bambini, che consente di avere una vista panoramica del Forte di Fenestrelle, imponente complesso militare realizzato tra il 18° e il 19° secolo e conosciuto come la “Grande muraglia piemontese”.

Nel corso degli anni le borgate di Usseaux sono state recuperate e valorizzate, richiamando visitatori anche per eventi simbolo, come la fiera zootecnica di Balboutet o Legninvalle a Fraisse, eventi che la pandemia lo scorso anno ha imposto di cancellare, nel rispetto delle norme anti-Covid. Proprio la diffusione del nuovo coronavirus, però, ha aperto nuovi spiragli e ha spinto diverse persone alla riscoperta della natura e della montagna. «L’anno scorso ci sono stati villeggianti che hanno passato qui anche diverse settimane, se non mesi - sottolinea il sindaco Andrea Ferretti -. Tra i fattori che hanno favorito questa permanenza c’erano la possibilità di lavorare in smartworking e il fatto che nelle città non c’erano attività estive per i ragazzi».

Qualcosa anche quest’anno si nota, ma ci sono delle differenze: «C’è chi è tornato a villeggiare, ma è calato il flusso giornaliero in settimana, mentre nel weekend i numeri sono alti. In futuro dobbiamo ampliare i confini e puntare a un turismo che arrivi da più lontano e si fermi per più tempo da noi» conclude Ferretti.
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