Cerca

La polemica

Mostra di “Arte e Fascismo” con l’aperitivo che non c’azzecca e il "botta e risposta" tra Massano e Sgarbi (IL VIDEO)

A Rovereto opere sul Ventennio esposte al Mart, ma non mancano le polemiche

«Proviamo a immaginare un profumo intenso con note di frutta a pasta bianca, come la pesca e la mela a cui si aggiungono fresche note agrumate». Questa è la descrizione gustativo-olfattiva che le Cantine Altemasi, casa vitivinicola trentina, fa di uno dei propri prodotti. Poesia pura applicata all’autopromozione, si direbbe, e d’altro canto Altemasi è uno degli sponsor del Mart, importante museo di Rovereto e si vanta di rappresentare “il binomio tra l’arte di fare il vino e l’arte contemporanea”. Il Mart ha inaugurato ieri una grande mostra, Arte e Fascismo, che presenta con centinaia di stupende opere la migliore produzione artistico-culturale italiana nel ventennio. Ed ecco che il genio del marketing alcolico trentino cosa si inventa, tra le botti della propria cantina? Nientepopodimeno che il “brindisi antifascista” da offrire agli ospiti del vernissage dopo che avranno gustato lo spettacolo del Teatro Stabile di Bolzano, intitolato “Sarfatti”, la grande critica d’arte ebrea, autrice della diffusissima prima biografia di Mussolini, intitolata Dux. E ieri all’inaugurazione c’è stato un "botta e risposta" tra il collezionista d’arte Massimo Massano, che contestava l’iniziativa dell’aperitivo Antifa e il critico d’arte Vittorio Sgarbi che lo ha ideato e che, alla fine, ha condiviso le obiezioni di Massano.

L'APERITIVO ANTIFA A ROVERETO CON  VITTORIO SGARBI

Sì, ci siamo purtroppo tutti assuefatti alle esagerazioni del marketing. Ma l’utilizzo dell’antifascismo, concetto ritenuto ormai trito, banale e anodino in politica, da parte di un produttore vitivinicolo non solo parrebbe inefficace per far vendere i prodotti, perché i consumatori non si lasciano incantare da etichette politiche dal pericoloso sapore di un metanolo ideologico. Roba che poco ha a che fare con l’arte antica delle bollicine del Trentino. Ma forse tutta la presentazione della mostra “Arte e Fascismo” è una grandiosa «excusatio non petita», compreso lo spettacolo “Sarfatti”. La mostra espone l’arte tra le due guerre mondiali, delle sue avanguardie come il secondo Futurismo, del Ritorno all’ordine e della corrente Novecento, nonché l’interazione, la connessione e il percorso della cultura durante e dentro il fascismo. Ma Altemasi certo non sa nè gli interessa, impegnato com’è a preparare i suoi aperitivi democratici, che Margherita Sarfatti fu l’intellettuale, ebrea, che più promosse nel mondo l’immagine degli artisti italiani.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.