Uno dei codici miniati recuperati (foto: diocesi.torino.it)
Sei preziose pagine miniate risalenti al XV secolo, recuperate dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, dopo il provvedimento di confisca emesso dalla Procura di Torino, sono state restituite alla Diocesi del capoluogo piemontese. Lo comunica la stessa Diocesi, con una nota pubblicata sul proprio sito, oltre all'Arma dei Carabinieri.
Le opere ed i dettagli dell’operazione, sono stati illustrati nel corso della cerimonia di restituzione che si è tenuta negli spazi del Museo Diocesano di Torino alla presenza di S.E.R. Mons. Alessandro Giraudo – Vescovo ausiliare della Diocesi di Torino, del Dr. Giuseppe Ferrando – Procuratore Capo della Procura di Novara, del Gen. B. Claudio Lunardo – Comandante Provinciale dei Carabinieri di Torino e del Ten. Col. Giuseppe Marseglia – Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza.
I manufatti, appartenenti ai testi sacri “Messale di Ludovico da Romagnano”, “Breviario di Ludovico da Romagnano” e “Antifonario miniato da Giovanni da Desio” furono asportati in un clamoroso furto nell’ottobre del 1990 durante un temporaneo trasferimento dell’Archivio Capitolare presso i locali del Duomo di Torino. Solo nel 1996, al termine di un lungo ed accurato lavoro di ricostruzione, si riuscì a precisare che da quei tomi erano state sottratte nel tempo 267 pergamene.
Le sei pagine restituite il 26 gennaio 2023 sono state rintracciate e rimpatriate da Germania (Pforzheim e Wuppertal), Inghilterra (Londra), Stati Uniti (Tampa) e Giappone (Tokyo), territori così lontani dal luogo del furto, che testimoniano, oltre all’indiscutibile pregio delle opere, l’estensione internazionale del mercato illecito dei beni culturali. Alcune preziose pagine erano state acquistate nelle aste specializzate ad un prezzo individuale compreso tra quattro e settemila euro, da facoltosi collezionisti e appassionati di settore ma anche da Istituti e musei nazionali.
Lo smembramento delle singole pagine dagli antichi manoscritti e la loro messa in vendita individuale ha richiesto un grande impegno per ricondurle alla loro origine. Solo grazie alla capacità professionale degli esperti di settore che hanno saputo individuare alcuni elementi identificativi peculiari ed al supporto della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stato possibile dimostrare con inequivocabile esattezza, la corrispondenza delle opere messe in vendita con quelle rubate all’Archivio Capitolare di Torino.
Nel comunicato diffuso dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale si legge che «la restituzione odierna, a parziale conclusione di un’attività investigativa condotta dai militari del Reparto specializzato dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torino, in collaborazione con gli esperti dell’Archivio Arcivescovile di Torino e degli organi consolari d’Italia all’estero, testimonia il corale sforzo di diverse istituzioni nel contrasto al traffico internazionale di beni culturali in danno del patrimonio italiano».
Nella foto, tratta dal sito della Diocesi di Torino, una delle pagine miniate recuperate dai carabinieri
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