Riuscire a strappare un record a Phineas Taylor Barnum, patron dell’omonimo circo e ancora oggi considerato tra i più grandi uomini di marketing della storia, non è roba da tutti. Bene, Torino ci riuscì organizzando il primo concorso di bellezza al mondo, ospitato al teatro Scribe di via Verdi il 26 e il 28 gennaio 1889. Non che l’intuizione non fosse venuta anche al grande impresario americano, ma nel 1854 i suoi propositi si scontrarono con le proteste del puritanesimo yankee. Torino invece si dimostrò la piazza perfetta per un evento del genere, in quell’effervescente atmosfera Belle Epoque che le consegnò la fama internazionale di “Piccola Parigi”. E attenzione, non immaginiamoci uno spettacolo scollacciato o una passerella buona per una fiera boaria. Già il palco dello Scribe era sinonimo di prestigio: per quanto un po’ decaduto rispetto ai fasti preunitari, con i suoi 1.400 posti a sedere, i suoi specchi e i suoi lampadari di cristallo restava pur sempre il più importante teatro di Torino insieme con il Regio e il Carignano. L’ingresso alle due serate era consentito solo alle dame che indossavano “l’abito da società” e ai loro cavalieri in frac. Anche i premi erano di livello. Alla prima classificata sarebbero andate mille lire in oro (circa 5mila euro di oggi) più un “ricchissimo stendardo”. Alla seconda un “orifiamma ricamato in oro” e un “giojello in brillanti”. “Giojello in brillanti” pure per la terza, insieme a una “ricca bandiera”, mentre la quarta si sarebbe dovuta accontentare di una “sciarpa d’onore” e di un oggetto in oro. Era soprattutto il suo respiro cosmopolita a fare della manifestazione torinese un unicum per il suo tempo. Dopo la bocciatura di Barnum, gli americani ci riprovarono con le prime sfilate in spiaggia, con la “Fall Frolie” di Atlantic City e lo “Splash Day” di Galveston in Texas. Ma per quanto organizzate in un Paese immenso come gli Stati Uniti, si trattava ancora di passerelle dal respiro locale. A chi arrivava allo Scribe da fuori provincia era garantito il soggiorno “in un primario albergo di Torino” e il trasporto in carrozza, a patto che le candidate inviassero il loro indirizzo e una loro fotografia agli organizzatori. Il primo appuntamento era per le 23 di sabato 26 gennaio, con il gran ballo con le concorrenti. Il clou sarebbe stato invece martedì 28 gennaio, con il verdetto espresso dal gran giurì seguito da un concerto e dalla festa conclusiva. Lo scettro di miss andò così a Jenny Cooper di Vienna, seguita da Costanza Fusconi di Rimini e da Rachel Verdier di Parigi. Una competizione, quella dello Scribe, che fu di gran lunga anticipatrice anche per l’Italia. Per rivedere un concorso di bellezza con una ribalta quantomeno nazionale bisognerà infatti attendere il 1939, quando Cesare Zavattini e il pubblicitario Dino Villani si inventarono “5mila lire per un sorriso”, legato alla reclame del dentifricio Giviemme. Dopo la guerra l’evento prenderà il nome di “Miss Italia”, con la prima edizione che si terrà nel 1946 a Stesa, sempre sotto l’organizzazione di Villani, che nel 1959 passerà la mano a Enzo Mirigliani, e con la conduzione di Corrado.
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