Amore fresco spalmabile

Io lo sapevo molto prima, oh! molto prima di diventare a mia volta nonno cosa vuol dire essere nonni, e non avevo neanche bisogno che il 2 ottobre diventasse la festa dei nonni per ricordarmelo. I nonni hanno verso i nipoti quella condiscendenza e quella tenerezza che i genitori non possono e non debbono avere, chiamati come sono a formare (a volte anche con durezza) i propri figli. I nonni sono sempre stati la suprema corte d’appello per castighi paterni e materni, ma anche i tenaci dispensatori di valori antichi che i genitori non hanno tempo e magari voglia di insegnare. Lo fanno con abbondanza di esempi provenienti dalla loro lunga vita, ma anche dalla vita dei loro genitori, nonni e bisnonni, visto che la vecchiaia allunga loro la memoria retroattiva, aprendo così la mente dei piccoli a scenari sconosciuti, e dilatandola verso il passato. Poi si occupano delle piccole cose. Le nonne preparano ghiotte merende e piatti che le loro figlie non sanno più cucinare. I nonni insegnano ai nipoti ad andare in bicicletta, a farsi i cartocci per la cerbottana, a costruire le fionde, a risolvere i rebus, a travasare il vino, a fare piccoli lavori in casa. Hanno anche molta pazienza, i nonni, e i ragazzi osano confidarsi con loro più che con i genitori. Aiutano volentieri i nipoti nei compiti e nello studio, quando i genitori non hanno tempo. Li portano ai giardinetti, allo zoo, al circo, li accompagnano a scuola e li vanno a prendere, li viziano col gelato. Queste e tantissime altre cose fanno i nonni. Mi ha dato solo un po’ fastidio che la tenerezza destata da queste constatazioni sia stata strumentalizzata da una fabbrica di latticini per reclamizzare il suo stracchino in Tv.

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